“La Regione Lazio- scrive in una nota l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato – ha identificato le strutture sanitarie che possiedono i requisiti per una completa valutazione del paziente con sospetto diagnostico di celiachia, ai fini di una efficace diagnosi e risposta alle esigenza del cittadino. Per questo motivo, nel decreto si stabilisce anche che per quanto relativo alla diagnosi di celiachia e dermatite erpetiforme siano considerate valide, ai fini dell’esenzione delle prestazioni sanitarie previste e dell’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine, soltanto quelle effettuate da tali strutture”.
L’ELENCO DELLE STRUTTURE COINVOLTE
I centri di terzo livello pediatrici sono l’ospedale pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Umberto I.
I presidi accreditati pediatrici sono, per l’Asl Roma 2, il presidio ospedaliero Sant’Eugenio (U.O.C. Pediatria), per l’Asl di Latina l’ospedale S. Maria Goretti (U.O.C. di Neonatologia – TIN – Pediatria – DEA II) e per l’Asl di Frosinone, il presidio ospedaliero Frosinone-Alatri (U.O.C. Pediatria).
I centri di terzo livello adulti sono l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I, l’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, per l’Asl Roma 2 il Sant’Eugenio e l’Azienda ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea.
I presidi accreditati adulti sono, per l’Asl Roma 2, l’ospedale Sandro Pertini, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, l’Ifo Ircss Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, per l’Asl di Latina l’ospedale Santa Maria Goretti, per l’Asl di Frosinone, il presidio ospedaliero “Fabrizio Spaziani”, per l’Asl di Viterbo, il Complesso Ospedaliero “Belcolle”, per l’Asl di Rieti, il presidio ospedaliero San Camillo De Lellis, per l’Asl Roma 1, il presidio ospedaliero “San Filippo Neri”, la Fondazione Policlinico Tor Vergata, per l’Asl Roma 6, l’ospedale dei Castelli, l’Azienda ospedaliera San Camillo.