Secondo l’Antimafia tutto ruotava intorno al presunto “clan” Fragalà: nel processo, tra gli altri, dovranno infatti difendersi diversi membri della famiglia. Tra questi il 61enne Alessandro, considerato il capo del sodalizio, e la figlia Astrid, ex presidente della sede locale di Confcommercio. Sempre secondo la ricostruzione operata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, l’organizzazione intratteneva rapporti con la camorra casalese, la mafia catanese dei Santapaola e dei Capello, e con i Fasciani di Ostia.
Ora, con il rinvio a giudizio di 28 persone, la Giunta comunale di Pomezia ha stabilito di costituirsi parte civile nel processo per “esercitare i diritti previsti dall’ordinamento giuridico, ivi comprese le eventuali richieste risarcitorie per tutti i danni patrimoniali e non, derivanti al Comune dai fatti contestati agli imputati, ivi compresi quelli di immagine“. La prima udienza del processo è fissata per il 15 aprile 2020.