CHE COS’è L’ARSENICO
L’arsenico è da decenni considerato un cancerogeno di ‘classe 1’ dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. è presente nelle acque potabili in Italia, da oltre dieci anni è “fuori controllo”, arrivando a superare in alcune zone di ben 5 volte il limite previsto dall’Europa dei 10 microgrammi/litro. L’Unione Europea ha concesso l’ennesima deroga fino al 31 dicembre 2012. Nel 2005 Il Caffè fece esplodere lo scandalo, facendo i prelievi e riscontrando valori di arsenico anche 20 volte superiori al limite di legge consentito.
I COMUNI COINVOLTI NELLO STUDIO
La ricerca ha valutato gli effetti sulla salute della popolazione nei 91 Comuni del Lazio per i quali è stata richiesta deroga per il superamento dei livelli di arsenico nelle acque potabili (10 microgrammi per litro). In questa categoria rientra la maggior parte dei Comuni dei Castelli Romani, nella provincia nord di Latina (Aprilia, Cisterna, Latina, Cori e, in maniera marginale, Priverno, Sermoneta, Sezze, Pontinia), ed i Comuni di Anzio, Nettuno e Ardea.
RISULTATI DAVVERO ALLARMNATI
Dal 1990 al 2009 la contaminazione superiore ai 20 microgrammi/litro ha causato plausibili effetti sulla salute nelle popolazioni residenti. L’analisi è stata effettuata per un gruppo selezionato di patologie per le quali in letteratura è stata evidenziata un’associazione con l’esposizione ad arsenico. I dati sono relativi al periodo 2005-2011. Gli effetti si riferiscono ad esposizioni croniche relative ai decenni passati, nei quali i livelli di arsenico potevano essere superiori a quelli attuali. Non si può escludere che alcuni risultati siano dovuti alla presenza di altri fattori di rischio, di cui non è stato possibile tener conto nello studio, in particolare di esposizioni occupazionali.
LATINA: +12% DI TUMORI, SOPRATTUTTO POLMONE E VESCICA
«Nella provincia di Latina – riporta l’indagine – si osserva un eccesso significativo della mortalità per tutti i tumori (+12%). Per quanto riguarda le singole cause tumorali c’è un eccesso per il tumore del polmone e per quello della vescica negli uomini». Per le cause non tumorali si osserva un eccesso della mortalità per ipertensione arteriosa e per malattie ischemiche nelle donne. «I dati di incidenza e di prevalenza mostrano un eccesso di interventi di Bypass sia negli uomini che nelle donne».
PROVINCIA DI ROMA: ECCESSO DI TUMORI ALLA VESCICA PER LE DONNE
La mortalità per tutte le cause e per cause cardiovascolari risulta pari o inferiore all’atteso. Tra le cause tumorali si osserva un eccesso per il tumore della vescica nelle donne, ma non negli altri tumori. Anche tra le cause non tumorali non si osservano eccessi significativi. Si rileva un eccesso di incidenza di Infarti, mentre non si osservano aumenti di interventi di Bypass aortocoronarico.
BISOGNA FARE SUBITO ALTRI STUDI
I risultati indicano la necessità di attivare immediatamente altri studi epidemiologici più approfonditi, attivando una campagna di biomonitoraggio per la stima dei livelli di Arsenico nella popolazione residente, ed un continuo monitoraggio dei livelli di contaminazione da Arsenico delle acque. Nel frattempo la legge e il buonsenso ci obbligherebbero a intervenire o quantomeno a informare. Ma tutto tace.