Si avvicina il momento della riapertura al pubblico delle strade del meraviglioso borgo di Pratica di Mare a Pomezia, chiuse al transito da dicembre 2016. Il Tar del Lazio ha dichiarato in parte improcedibile, in parte inammissibile e in parte rigettato il ricorso (e gli ulteriori tre successivi motivi aggiunti) con cui la società Nova Lavinium – proprietaria dell’area – si era scagliata contro l’Agenzia delle Entrate, che aveva annullato il frazionamento catastale e contestuale intestazione a nome della società riconducibile alla famiglia Borghese delle vie interne al borgo. In seconda battuta, con lo stesso ricorso la società Nova Lavium mirava anche a smontare le ordinanze del dirigente dell’Ufficio tecnico pometino che imponevano l’apertura ed il ripristino del pubblico transito sulle strade del borgo medievale. E’ quanto stabilisce la sentenza n. 07974/2021 della sezione Seconda ter del Tribunale Amministrativo Regionale, guidata dal giudice e presidente Pietro Morabito, e pubblicata oggi (martedì 06 luglio 2021), dopo l’ultima e decisiva udienza del 22 giugno scorso.
“Avevano ragione l’Associazione Latium Vetus e La Lente – così riporta un comunicato stampa dei cittadini – si tratta di una sentenza inequivocabile tramite la quale i giudici hanno confermato il difetto dell’onere probatorio della Nova Lavinium – non sanato nemmeno con l’atto di acquisto del 1961 – del vantato diritto di proprietà sulle strade e sulle piazze di Pratica di Mare. Tanto rende ragione della mancata valorizzazione, alla stregua di un principio di sufficiente ragionevolezza, delle contrarie allegazioni di parte prodotte in corso di procedimento, non ritenendo, per contro il Collegio, che l’ulteriore documentazione versata dalla Nova Lavinium agli atti del giudizio evidenzi una particolare e univoca pregnanza probatoria, tale da consentire una valutazione diversa, sia pure ai fini della conoscenza meramente incidentale in questa sede consentita.” scrivono i giudici amministrativi nella sentenza, “Tanto vale, in particolare, per gli indicati atti di provenienza, privi di espressa menzione delle aree, la cui equivocità sul punto non può essere integrata, con profili di certezza pubblicista, da una relazione notarile, e per le argomentazioni di tipo storico, contraddette da altrettante diverse ricostruzioni depositate in atti dalle altre parti processuali.” E’ esattamente la tesi sostenuta, anche in sede giuridica, da Associazione Latium Vetus. Bene ha fatto, quindi, il dirigente comunale ad ordinare la riapertura ed il ripristino del pubblico transito sulle strade di Pratica. Una riapertura, tuttavia, ancora oggi disattesa, ad oltre sei mesi dall’ultima ordinanza dirigenziale. Ora il comune di Pomezia non ha più scuse, le strade di Pratica di Mare devono essere riaperte e devono tornare ai cittadini in tempi brevi”.