DAMIANO COLETTA
«La nostra visione di futuro vede la persona al centro, sotto ogni aspetto. Attraverso le politiche sociali e di genere, con percorsi di autodeterminazione e di autonomia, e mediante la cura della persona stessa intesa in senso sanitario. È da qui infatti che prende corpo il progetto del Distretto della Salute, in sinergia con la Regione Lazio, con la realizzazione del nuovo ospedale e delle case di comunità. La persona al centro anche perché finalmente Latina avrà un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche: il percorso è stato avviato, deve essere completato con linee di azione, vanno individuate soluzioni alle diverse casistiche presenti in città e stabilire le priorità di intervento. In questo sarà fondamentale il metodo partecipativo. Latina dunque città accessibile: nello spazio fisico, libera dalle barriere; nello spazio virtuale, digitalizzata; nell’ambito dei diritti, come equità e parità di accesso per tutti i cittadini: ai servizi, alle informazioni, ai beni pubblici. Come gli impianti sportivi: Latina diventerà un villaggio dello sport, attraverso la sistemazione degli impianti sportivi esistenti e la realizzazione di nuove strutture come un nuovo palazzetto».
VINCENZO ZACCHEO
«Ripartirei dalla macchina amministrativa. Non è che il motore sia fermo, il motore non c’è più! Oltre 30 dirigenti hanno lasciato il Comune di Latina preferendo recarsi a Ponza piuttosto che a Piazza del Popolo. Occorre restituire dignità e professionalità al personale. Latina città Ateneo. Il cuore del mio programma è la trasformazione del Nucleo di Fondazione in città universitaria: la Banca d’Italia, Palazzo M, il Palazzo delle Poste ( con l’abbattimento della supefetazione ed il rifacimento della scala di Angiolo Mazzoni) e l’Intendenza di Finanza, dovranno essere restituiti ai nostri giovani e a quanti, da ogni parte d’Italia, sceglieranno di studiare a Latina. Latina città di Mare. Dunque, turismo. Quando venni eletto Sindaco per la prima volta, nel 2002, dopo pochi giorni la Procura sequestrò Rio Martino. Io lo riaprii. Lo farò anche se dovessi essere rieletto, dato che è nuovamente chiuso. Pensiamo ad una portualità a Foce Verde, tenendo conto dell’impatto ambientale e dell’erosione della costa. Non sarà il porto che ideammo con il Prof. Noli vent’anni fa. Molto è cambiato, ad esempio l’abbattimento del pontile della Nucleare. Sarà un porto- approdo turistico che, tuttavia, ridisegnerà il volto della Marina».
GIUSEPPE ANTONIO MANCINO
«La mia candidatura è espressione del partito politico sinistra italiana. Priorità assoluta costituzione azienda speciale consortile per la gestione del servizio idrico integrato nel rispetto del voto referendario di 54.763 cittadini di Latina. In tema di diritti sostengo: il diritto umano a un quantitativo minimo vitale giornaliero di 50 litri di acqua per persona gratuiti, la legge nazionale di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua, l’attuazione della legge regionale N. 5/2014 per la gestione pubblica dell’acqua già approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale, scioglimento di ARERA e trasferimento competenze al Ministero dell’Ambiente, verifica dello stato di attuazione dei Piani Particolareggiati esecutivi, efficientamento rete idrica di distribuzione, azienda speciale ABC e gestione completa ciclo rifiuti e revisione criteri formazione bolletta, messa in sicurezza della viabilità comunale e abbattimento delle barriere architettoniche, adeguamento del trasporto cittadino, acquisizione a patrimoni comunale e bonifica dei siti industriali dismessi e abbandonati, bonifica dei siti della centrale nucleare di Borgo Sabotino, scuola materna gratuita, potenziamento numerico delle facoltà universitarie decentrate».
SERGIO SCIAUDONE
«La cosa che caratterizza il nostro programma è la visione della città in funzione dell’uomo e dell’ambiente. Nel nostro programma contrapponiamo il concetto di economia circolare, ormai abusato, a quello di umanità circolare: la centralità dell’uomo e non dell’economia. Il recupero di chi per la società dei consumi è considerato rifiuto e che vive ai margini, che sopravvive con sussidi. Rifiuto in quanto non produttivo e quindi non consumatore. Pensiamo a una città in funzione di uomini e donne e non di consumatori ad esempio utilizzando le professionalità di persone espulse dal mondo del lavoro per il recupero di elettrodomestici e dispositivi elettronici conferiti per lo smaltimento e che potrebbero essere riparati e venduti a prezzi popolari a chi non può permettersi di comprarne di nuovi. Messa al bando del glyphosate e degli antiparassitari a base di nocotinoidi per difendere la salute umana e l’ambiente. Fondamentale un nuovo piano regolatore per pianificare lo sviluppo della città e dei suoi abitanti. Creazione di spazi culturali e sportivi decentrati con supporto di insegnanti e assistenti sociali. Incentivi per il recupero di case coloniche per l’accoglienza turistica diffusa».
GIANLUCA BONO
«Il M5S Latina ha elaborato il proprio programma (latinam5s.it/programma-m5s-latina/) studiando la situazione esistente, verificando il non fatto/fatto male, esaminando buone pratiche. Sono 16 le macroaree d’intervento: dall’efficientamento amministrativo all’urbanistica; dai rifiuti alla viabilità; dai lavori pubblici alla marina; dalle politiche sociali alla cultura e allo sport; dallo sviluppo economico al turismo e alla digitalizzazione. Particolare attenzione è posta su ABC, da ottimizzare motivando il personale e revisionando le attrezzature, sensibilizzando i cittadini sul corretto conferimento dei rifiuti e chiudendo virtuosamente il ciclo dei rifiuti all’interno dell’ATO. Il M5S Latina intende garantire un accesso agli atti più spedito e una migliore accessibilità a dati e informazioni del sito internet del Comune; considera strategico incrementare e formare il personale, per una migliore erogazione dei servizi; concentrerà gli sforzi in urbanistica su sblocco dei piani particolareggiati e nuovo piano regolatore, manutenzioni e sorveglianza di scavi e ripristini, ottimizzazione del sistema di rotatorie e cura permanente del verde pubblico».
ANNALISA MUZIO
«Il nostro programma abbraccia l’intero territorio, raccordando il centro e i borghi. L’azione sarà immediata, non guarderà solo al 2032, uno slogan confezionato da altri quasi a volere prendere altro tempo prima di “fare”. Latina deve trasformarsi nella città modello del fare, facendo leva sul sentimento di riscatto e di orgoglio cittadino. Vivere in una città bella, normale, a misura d’uomo ma proiettata nel futuro: questo è l’obiettivo, con attenzione al verde, strade, illuminazione e decoro urbano. Puntare sul turismo valorizzando il patrimonio ambientale e la Marina con ricadute sull’occupazione è un obbligo morale: noi abbiamo scommesso su questo comparto, organizzando eventi culturali, sportivi e di aggregazione di rilievo, per rivitalizzare il commercio del centro storico e delle periferie. Ancora: battersi per potenziare i collegamenti e fare uscire Latina dal suo isolamento è un diritto/dovere, concertando l’azione in sinergia con le associazioni di categoria e parti sociali. Nei primi 100 giorni di governo si baderà all’ordinario, per poi aprire ai sogni e creare opportunità per diventare una realtà europea, capace di valorizzare le caratteristiche naturali come agricoltura e turismo, impedendo ai suoi figli di scegliere altre destinazioni».
ANTONIO BOTTONI
«Una città pulita, efficiente, sicura, viva, accogliente, “sana” nella migliore accezione del termine. E’ questo, in estrema sintesi, il programma elettorale che Antonio Bottoni, sostenuto dalle liste Fiamma Tricolore, Siamo Latina e Legalità e Sicurezza ha deciso di sottoporre al vaglio della cittadinanza. Un programma realizzabile, senza voli pindarici, con problemi da risolvere nel brevissimo termine ed altri sul medio e lungo. Piano regolatore, Tpl, cimitero, viabilità e parcheggi sotterranei saranno temi che verranno affrontati nel primo anno di governo della città, mentre a stretto giro ci si occuperà di manutenzione ordinaria (decoro urbano e verde pubblico) e delle strade, con l’obiettivo ben fissato nella mente sul cittadino, sulle sue esigenze, sulle sue domande cui servono risposte immediate rispetto soprattutto all’immobilismo dell’ultimo quinquennio di governo. Ma la vera sfida è quella di creare i presupposti per far sì che nel 2032, nel centesimo anno dalla sua fondazione, Latina possa ambire a diventare la Capitale europea della Cultura. Una sfida da lanciare subito e un’opportunità da non sprecare».
ANDREA AMBROSETTI
«I punti salienti del nostro programma elettorale e i nostri obiettivi prevedono: a) l’attuazione di maggiori garanzie a tutti lavoratori che operano sull’intero territorio comunale, come previsto dall’art. 1 della Carta Costituzionale; b) il potenziamento dell’offerta culturale delle biblioteche, musei e la riapertura del teatro con programmazioni di sicuro interesse; c) l’incremento della raccolta differenziata nella città e nei borghi con una maggiore attenzione al decoro; d) sul piano fiscale, il recupero delle evasioni tributarie (TARI, IRAP) per ridurre la pressione fiscale ai cittadini; e) il potenziamento dell’Azienda speciale ABC beni comuni riguardo all’impianto di TMB dei rifiuti e diminuzione delle tariffe; f) per la Sanità pubblica il potenziamento dell’assistenza territoriale assicurando livelli di cura, anche fuori dal contesto ospedaliero; g) per l’ambiente, verrà posta maggiore attenzione alla manutenzione del reticolo idrografico, e si proporranno progetti per la mitigazione dei processi erosivi costieri, nonché, il ripascimento della spiaggia ed il mantenimento della Bandiera Blu; h) l’adozione di un nuovo PRG che punti ad una Città sostenibile, e a misura d’uomo».
NICOLETTA ZULIANI
«2 mesi per un certificato di destinazione d’uso; 6 mesi per la carta d’identità; 2 anni per avere un numero civico: le risposte ai cittadini si danno curando la macchina amministrativa, reclutando nuovo personale e fare in modo che non scappi. Subito un’indagine sul benessere organizzativo che è obbligo di legge e mai attuato. L’abusivismo ha saturato le cubature dell’intero PRG (superandolo di oltre 5 ML di mc): serve uno schema di assetto che rivisiti i nuovi bisogni della città. Attivare nuovi strumenti urbanistici come gli Accordi Operativi diffusissimi nel nord per collaborare tra privato e pubblico in una nuova alleanza che aprirà prospettive di investimento e di lavoro. Fra 2,5 anni le discariche del Lazio saranno sature: occorrono 4,7 anni per la costruzione di un impianto di lavorazione dei rifiuti: siamo oltre il limite massimo. Subito una task force per l’impiantistica di trasformazione dei rifiuti che si avvalga della collaborazione dei comitati dei cittadini per il controllo. Uno sportello sui disservizi della sanità pubblica: il sindaco deve intervenire per far migliorare il servizio. Scuole aperte al territorio oltre l’orario curriculare per attività associative (Lg 107/2015)».
A cura di Bianca Francavilla