Secondo quanto ricostruito, l’uomo è stato ritenuto caratterizzato dalla sistematica propensione alla commissione di reati, dimostrando una notevole capacità a delinquere, tanto da commettere reati associativi.
La “carriera delinquenziale” è iniziata prima con la commissione di reati finalizzati alla clonazioni di carte di credito e truffe in genere, per poi evolversi con la commissione di reati contro il patrimonio, falso, sfruttamento della prostituzione, fino a giungere all’adesione ad associazioni criminali dediti al traffico di sostanza stupefacente, destinata al mercato locale ed in genere all’intera provincia di Latina.
In molte occasioni, sebbene scoperto, C.G.V. ha fornito alias che gli consentivano di celare, agli occhi della giustizia, il suo reale trascorso criminale, riuscendo così ad ottenere pene più favorevoli.
Nell’anno 2009 è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, quale sodale di una associazione dedita alla commissione di delitti di abusiva captazione di codici per l’accesso ai sistemi protetti delle transazioni economiche telematiche mediante manomissione dei Pos, di abusiva duplicazione di carte di pagamento, per prelievi e transazioni in frode agli istituti emittenti e ai titolari delle carte, nonché di ricettazione dei codici in previsione della loro utilizzazione per successive operazioni fraudolente, con ramificazioni anche in altri paesi esteri quali Olanda, Inghilterra, Francia, Germania, U.S.A., Spagna, Irlanda, Venezuela, Giordania e Libano.
La progressione criminale dell’uomo, lo ha portato a diventare persona di fiducia di alcuni esponenti di spicco di clan malavitosi locali, con i quali ha intrattenuto affari illeciti di varia natura,
La natura particolarmente violenta di C.G.V. ha contribuito ad accrescere la sua considerazione nell’ambito criminale, essendosi reso protagonista di feroci pestaggi nei confronti di soggetti in debito con il clan e, in alcune occasioni anche di cittadini comuni, che per futili motivi sono stati aggrediti ferocemente da questi, anche solo per essere intervenuti in difesa di una ragazza, pesantemente importunata dall’uomo.
Il certosino lavoro di ricostruzione e di raccordo di tutte le generalità fornite dal predetto all’atto della commissione di reati, di ricerca storica degli atti e di riscontro svolto dalla divisione anticrimine, hanno consentito di portare alla luce la vera caratura criminale del C.G.V. e di portarla al vaglio dell’Autorità Giudiziaria che, sulla scorta degli elementi raccolti, ha emesso la misura di prevenzione in argomento.