SOPRALLUOGO DEL CAFFÈ NEI SOTTOPASSI DOVE NON SONO STATI EFFETTUATI INTERVENTI
La vicenda che ha visto protagonista l’imprenditore inghiottito dalla strada e la nuova frana si sono verificate entrambe in punti in cui la strada poggia su sottopassi dove scorrono dei canali. I sottopassi che si incontrano percorrendo la Pontina tra le Migliare 54 e 58 in concomitanza dei canali, si trovano ai chilometri 94 e 300 e 95 400, 95 e 800, 96 e 200, 96 e 800, 97 e 700, 98 e 300. In questi punti, la strada poggia su dei sottopassi che negli ultimi anni hanno registrato cedimenti strutturali richiedendo interventi al chilometro 95 e 800, 97 e 700 e, ultimo in ordine di tempo, 96 e 200. Restano quattro ponti dove, ad oggi, non sono stati effettuati interventi. Il Caffè ha effettuato un sopralluogo insieme al vice Sindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi per capire in che condizioni versano e se sono o meno in condizioni critiche. «Anas, ente gestore della Pontina, ha effettuato verifiche sulle strutture e non ha ravvisato urgenze, pur avviando da subito azioni di pulizia dei canali di scolo che corrono lungo l’asse stradale ed avviando un monitoraggio costante» ha commentato Pierpaolo Marcuzzi. D’altra parte proprio Anas, ente gestore della strada a cui spettano gli interventi, ha recentemente posto l’accento sulla portata idraulica attuale dei canali per cui le sezioni originarie dei sottopassi appaiono sottodimensionate e che dovranno essere allargate in futuro con interventi programmati.
UN SOTTOPASSO OSSERVATO SPECIALE
Al netto dei sottopassi già ricostruiti, dei quattro rimanenti è il chilometro 96 e 800, in prossimità della Migliara 56 “l’osservato speciale”, mentre «il doppio sottopasso al chilometro 98 e 300 (le carreggiate della Pontina in questo punto sono divise) presenta delle bocche già sufficientemente ampie all’interno di una conca che anche allagandosi funge da cuscinetto di protezione. Anche i canali ricadenti al chilometro 94 e 300 e 95 e 400 non destano particolare preoccupazione visto che le loro portate risultano contenute – ritiene Marcuzzi –. Il sottopasso della Migliara 56 invece è un punto in cui arriva molta acqua e quindi va monitorato costantemente. Ad oggi non presenta cedimenti o infiltrazioni laterali ma si tratta di uno di quei canali che attraversa una zona con molte serre ed aumenta notevolmente la portata soprattutto in concomitanza di eventi atmosferici estremi come le bombe d’acqua. Strutturalmente è un gemello dei tre punti in cui è già stato necessario intervenire – spiega Marcuzzi –. La voragine al chilometro 97, in cui perse la vita Donà, si formò perché la pressione dell’acqua che in poco tempo, (nella sola mattinata del 25 novembre 2018 n.d.r.) si era accumulata nel canale ed aveva creato un ulteriore sottopasso laterale provocando il vuoto sotto la strada che quindi è implosa all’improvviso. Lo stesso giorno anche per il ponte al 95 e 800 aveva fatto registrare delle infiltrazioni e un primo cedimento al lato della strada, per cui la Regione decise di chiudere e avviare i lavori. Nell’ultimo caso, la piccola voragine si è creata all’esterno della carreggiata “lato monte” in quanto l’acqua formava un vortice in uscita».
SOTTOPASSI COSTRUITI MEZZO SECOLO FA
«Tutti i sottopassi sono stati costruiti insieme alla strada circa mezzo secolo fa; prima c’era poco più di un sentiero il cui ponte era funzionale al passaggio di animali e persone. Nel corso del tempo sono cambiati gli utilizzi e le esigenze e non sempre le infrastrutture non sono state adeguate» conclude Marcuzzi.
ATTENZIONE AI CANALI DI BONIFICA
L’acqua acquista una forza dirompente dopo aver percorso il letto dei canali della bonifica. «Oggi questi non presentano uno stato di manutenzione idoneo a garantire il regolare deflusso dell’acqua – spiega Maurizio Casabona, vice presidente commissione lavori pubblici del comune di Terracina –. È necessario che il Consorzio di bonifica, quale ente responsabile, programmi le azioni necessarie, evitando che gli stessi canali diventino un accumulo di arbusti (e di rifiuti n.d.r.) che poi proprio in prossimità dei sottopassi creano ulteriori criticità limitando lo spazio disponibile all’acqua per scorrere. Un’azione congiunta tra gli aventi causa può favorire la risoluzioni di situazioni critiche e scongiurare problematiche peggiori in termini di sicurezza stradale anche per le arterie secondarie interessate dalle chiusure della Pontina dal 2018 ad oggi, come la stessa Migliara 56 che oggi risulta notevolmente ammalorata».