L’11 novembre l’Arpa Lazio è tornata all’interno della discarica di Albano e ha monitorato solo 4 degli 11 pozzi, esattamente come accaduto già ottobre ed agosto scorsi. Solo a settembre i tecnici regionali avevano monitorato 10 pozzi su 11, rinvenendo 12 diversi veleni presenti in concentrazione superiore ai limiti massimi di legge per ben 28 volte, tanti era gli sforamenti accertati. Queste analisi hanno certificato non solo il grave stato di inquinamento in cui versa il sito industriale e le falde acquifere sottostanti, da cui attingono i centinaia di pozzi della zona, ma anche spinto il Tar del Lazio ad affermare che il “sito è compromesso” in un‘ordinanza di pochi giorni fa scritta e sottoscritta dai giudici in risposta ad un ricorso giudiziario promosso da 16 tra associazioni e comitati territoriali. In ogni caso, i problemi rilevati dai tecnici regionali nel corso del sopralluogo, al di la del basso numero di pozzi sottoposti a campionamento, sono molti: manca un certificato di taratura di una sonda per prelevare acqua da un pozzo; manca la strumentazione per il monitoraggio in continuo dell’acqua presente in un altro pozzo; non è stata ancora consegnata ai tecnici dell’Arpa la planimetria dei pozzi di captazione del percolato presenti nel VII invaso; sempre nel VII invaso, le piogge avrebbero fatto riemergere rifiuti interrati ad agosto, lasciandoli scoperti; sul VII invaso vi sarebbero accumuli di acqua piovane – veri e propri laghi che attirano animali e sprigionano puzze indicibili – che non sarebbe stata adeguatamente aspirata. In sostanza, è quanto si evince dal verbale di sopralluogo dell’Arpa Lazio dell’11 novembre consegnato quest’oggi, 16 novembre, al consigliere comunale di Albano, Marco Moresco.
MORESCO: “LAGO DI PERCOLATO NEL VII INVASO?”
“Anche a novembre l’Arpa Lazio – attacca Marco Moresco, consigliere comunale – si è recata in discarica a prelevare acqua solo in 4 pozzi spia sugli 11 attivi nel sito. Inoltre, sto ancora attendendo l’esito delle analisi dei campionamenti di ottobre: ma cosa stanno combinando in Arpa e all’Ufficio Rifiuti regionale? Sto aspettando anche notizie in merito al campionamento di acqua all’interno del pozzo C bis, che è situato proprio accanto al luogo in cui potrebbe sorgere il maxi-biogas da 80mila tonnellate: le analisi erano state preannunciate ma mai eseguite a causa di una pompa rotta: come mai questo ulteriore ritardo? Ma vi sembra una cosa normale tutto quello che sta succedendo? Gli altri 7 pozzi quando verranno monitorati? Quando verranno revisionate le autorizzazioni vecchie di 12 anni da parte dell’Ufficio Rifiuti Lazio? Cos’è quel lago di percolato nel VII invaso? Quando verrà chiusa questa benedetta discarica?”. Intorno al sito, così sostengono i comitati e le associazioni territoriali, vi sarebbero grosse quantità di uccelli e topi, attirati dal percolato e dai rifiuti.