Francesco Trotto, 82 anni, originario di Pontecorvo, si recava due volte a settimana all’ospedale di Latina, per sottoporsi a dialisi. Nel 2010, a metà ottobre, restò con un braccio incastrato nell’ascensore e, per divincolarsi da quella morsa, si sbilanciò e finì con la testa contro la parete di fronte. L’anziano subì un trauma cranico, si fratturò quattro vertebre del collo e si ruppe i legamenti. Dopo 15 giorni, mentre veniva sottoposto a un intervento chirurgico, morì. I familiari dell’82 enne presentarono una denuncia, la Procura aprì un’inchiesta e i Nas iniziarono a indagare sulla manutenzione degli elevatori dell’ospedale. Il sostituto procuratore Cristina Pigozzo si è convinta che gli interventi di manutenzione appaltati nel 2008 alla Siram spa, un colosso del settore, dichiarati ultimati e compiuti a regola d’arte l’anno successivo, in realtà sarebbero stati pagati dalla Regione, come chiesto dall’Asl, ma mai compiuti o compiuti in maniera difforme rispetto all’appalto, tutto grazie a false attestazioni redatte dal direttore lavori Asl, Gianfranco Gardosi, 65 anni, di Latina, e al procuratore della società appaltatrice, Fabio Setteneri, 58 anni, di Roma. Ben 53 dispositivi sarebbero risultati non installati e 15 dichiarati come messi a punto senza che se ne trovasse traccia. Tra questi anche la fotocellula che avrebbe dovuto impedire alle porte dell’ascensore di stringere in una morsa il braccio dell’82 enne. Secondo il magistrato, Gardosi e Setteneri, insieme a un terzo imprenditore nel frattempo deceduto, titolare di una società subappaltatrice, si sarebbero così resi responsabili di falso e truffa, ottenendo, tra l’altro, illecitamente ben 325 mila euro. E tali condotte sarebbero state la causa della morte dell’anziano. Per quei fatti il magistrato ha così chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei due imputati, difesi dagli avvocati Alessandro Paletta e Daniela Sticchi. La Regione Lazio si è costituita parte civile tramite l’avvocato Francesco Vasaturo e parti civili si sono costituiti anche i familiari della vittima, la moglie e i tre figli, difesi dagli avvocati Silvia Siciliano e Monica Roccato.
Latina, truffa sulla manutenzione
Ascensore killer all’ospedale Goretti: il finto collaudo finisce in tribunale
Accusati di aver truffato l’Asl sulla manutenzione degli ascensori dell’ospedale “Goretti” di Latina e di aver così causato anche la morte di un paziente, due imputati, un tecnico dell’Azienda sanitaria e un imprenditore, sono stati rinviati a giudizio. Il giudice Nicola Iansiti ha disposto per loro un processo, che avrà inizio il prossimo 10 giugno davanti al giudice Lucia Aielli.
27/11/2014
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