Sulla decisione del consiglio è intervenuta la Cgil Funzione Pubblica dei Castelli che parla di «spacchettamento della Pomezia Servizi», deciso e avviato «senza un minimo di concertazione ed informazione ai sindacati», si legge su una nota. «Bene per l’azienda speciale che gestirà i servizi socio-assistenziali, come già deciso dal precedente consiglio, ma per il resto? – si chiede la Cgil. Eppure il sindaco Fucci aveva garantito, in una riunione a settembre, che avrebbe comunque convocato i sindacati. Aveva sottolineato che l’amministrazione stava studiando la situazione e poi avrebbero fatto sapere le proposte alle parti sociali. Invece, in un consiglio di fine anno, si decide di mettere a gara alcuni servizi ed i relativi lavoratori. Servizi per i quali il rischio di tagli agli orari e quindi agli stipendi è altissimo». Il sindacato si domanda se l’amministrazione municipale abbia valutato bene l’eventuale impatto sociale che potrebbe derivare da una scelta simile. «Speriamo che il sindaco ed i consiglieri di maggioranza siano così corretti, a questo punto, da andare a parlare con i lavoratori, e spiegare loro il perché di questa scelta – prosegue la nota -: scopriranno che molti di loro vengono da esperienze di lavoratori socialmente utili, quasi tutti oltre i 50 anni. Rimetterli sul mercato può portare seri rischi per i livelli occupazionali e di reddito. Ma se si vuole la democrazia diretta, occorre esercitarla sino in fondo, avendo il coraggio delle proprie scelte, visto che il consiglio a maggioranza ha anche respinto un emendamento a garanzia dei livelli occupazionali e salariali. Ovviamente tutto ciò senza un minimo di concertazione ed informazione con i sindacati. Chi garantirà adesso che il personale in servizio venga riassunto con le medesime ore?».
15/01/2014