Si allungano sempre di più le liste del Centro unico di prenotazione della Regione Lazio e ai pazienti non resta che attendere. E così ecco che si assegnano oltre 108 appuntamenti dopo i 100 giorni, 36 che sforano i 200 giorni e ben 31 che vanno oltre i 300 giorni. Per due esami in particolare non c’è struttura pubblica nel Lazio in grado di fissare un appuntamento entro 30 giorni per le visite ambulatoriali, 60 giorni per le prestazioni diagnostiche per immagine: l’ecografia dell’addome superiore (per cui si arriva a 336 giorni di attesa), ma anche dell’eco-doppler dei tronchi sovraortici (363 giorni di attesa). Così, riporta il Tempo, ci vogliono 11 mesi per una visita oculistica a Latina, stessa attesa per effettuare la esofagogastroduodenoscopia o un elettrocardiogramma dinamico a Formia. Tempi d’attesa estenuanti anche per gli ospedali romani: 8 mesi per una mammografia al Sant’Anna e per l’esame del fondo oculare al Nuovo Regina Margherita, 7 mesi e mezzo per una Tac al Sant’Eugenio, 7 mesi per un’ecografia del capo al Santo Spirito, 6 mesi per una visita dal gastroenterologo al Nuovo Regina Margherita. Nel 2014 la Regione aveva annunciato lo stanziamento di 7 milioni di euro per aumentare almeno del 25% le prestazioni di esami tac e risonanze magnetiche in tutte le Asl del Lazio. Poi altri 7 milioni di euro annunciati per avere più di 100mila esami per 14 prestazioni critiche: ci saranno 40.840 esami ecografici, 15.222 tac, 20.989 ecocolordoppler, 13.995 risonanze magnetiche, 8.227 ecocardio, 1.789 ecg da sforzo, e 1.570 holter e 472 esami di pet. A questi si aggiungono 2.199 trattamenti di radioterapia, 624 tra scintigrafie e medicina nucleare, 1.500 gastroscopie, 5.205 viste specialistiche, 756 spirometrie.
22/04/2016