Trascorsi nove anni dai fatti, l’autore del tentato omicidio di un 27enne, accoltellato a Rocca di Papa dopo un litigio per problemi di viabilità, è stato condannato in via definitiva. L’8 giugno 2007, l’allora 27enne Marco Bedini, uscendo da casa con la propria auto, rischiò di essere colpito da un’altra vettura, che viaggiava a forte velocità, condotta dall’albanese Rezart Cuci. Il giovane raggiunse lo straniero, invitandolo a pigiare meno sull’acceleratore, ma per tutta risposta l’albanese iniziò a tallonarlo. Bedini alla fine si fermò e, impugnando un bloccasterzo, si diresse verso l’altro automobilista. Alcuni passanti lo invitarono a risalire in auto e a non fare pazzie. Il 27enne riprese quindi la marcia e si recò in un bar di piazza della Repubblica, al centro del paese. Nel locale, però, il giovane venne raggiunto da Cuci, che lo colpì due volte con un coltello a un fianco e, mentre cercava di fuggire, alla schiena. Bedini cadde a terra e l’albanese continuò a infierire su di lui. A evitare il peggio fu un altro cliente del locale che, colpendo lo straniero al volto, lo costrinse ad allontanarsi. Il 27enne venne ricoverato in gravi condizioni, mentre Cuci, oggi 32enne, si diede alla latitanza, finendo in arresto solo due anni fa, alla frontiera di Trieste. L’albanese, condannato in primo grado dal Tribunale di Velletri a 12 anni di reclusione per tentato omicidio, in appello ha ottenuto la riduzione della pena a 8 anni, facendo cadere l’aggravante dei futili motivi. Contestando il suo riconoscimento fatto da alcuni testimoni, compresa la ex fidanzata e la vittima, lo straniero ha fatto ricorso in Cassazione, continuando a sostenere di non essersi mai recato a Rocca di Papa, dove viveva un suo cugino a lui somigliante. Ma il ricorso è stato ora rigettato e la condanna è definitiva.
13/09/2016