I presidi, i gruppi, i soci che a Latina, Anzio, Nettuno, Aprilia e Cisterna di Latina hanno fatto riferimento all’Associazione “Libera associazioni, nomi e numeri CONTRO LE MAFIE” escono dall’associazione e fondano “Reti di Giustizia”. La causa è il deterioramento dei rapporti “tra la dirigenza dell’associazione e gli iscritti di questi territori”, si legge nel comunicato ufficiale che è stato diramato. “La nostra decisione di uscire da Libera è stata molto sofferta in quanto continuiamo a riconoscerci in tutti i principi che Libera ha proposto e portato avanti dalla sua fondazione fino al passato recente. Negli ultimi anni infatti, l’associazione in cui credevamo ha avviato un profondo cambiamento di cui non sono ancora chiari portata e obiettivi: più che gli ideali che ne sono stati sinora la base oggi le priorità sembrano essere gli aspetti economici, la visibilità mediatica, le attività di lobbying. La centralizzazione autoritaria delle decisioni, l’incapacità di riconoscere gli errori, il permettere alla dicotomia fedele/infedele (e infedele è chi non la pensa come l’Ufficio di presidenza o osa porre problemi o obiezioni) di predominare dentro l’associazione, il ricondurre tutti i problemi che nascono ad aspetti personali e non “politici”, nascondendo il tutto dietro un generico e velleitario “va tutto bene” o un altrettanto generico “vogliamoci bene” generalizzato, sono alcuni dei sintomi di questa deriva dell’associazione”.
Gli intenti della nuova associazione sono continuare a lavorare nei territori con l’obiettivo di informare sulla presenza della criminalità organizzata e delle mafie, di denunciare il diffondersi della corruzione e di contrastare la diffusione della (pseudo) cultura mafiosa che ne è la matrice. Inoltre i volontari si incentreranno sulla “formazione nelle scuole, informazione pubblica, sostegno all’inclusione sociale, cultura e sviluppo della cooperazione sociale per progetti sui beni confiscati e sequestrati”.
Gli intenti della nuova associazione sono continuare a lavorare nei territori con l’obiettivo di informare sulla presenza della criminalità organizzata e delle mafie, di denunciare il diffondersi della corruzione e di contrastare la diffusione della (pseudo) cultura mafiosa che ne è la matrice. Inoltre i volontari si incentreranno sulla “formazione nelle scuole, informazione pubblica, sostegno all’inclusione sociale, cultura e sviluppo della cooperazione sociale per progetti sui beni confiscati e sequestrati”.
22/02/2017