Un passo importante in vista della riapertura del cantiere in Viale Le Corbusier che porterebbe al completamento della prima ala del complesso, ovvero quella destinata a ospitare la Procura della Repubblica di Latina.
Un passaggio che era stato fatto anche nel 2017, con un governo diverso sia in città che a Palazzo Chigi, rimasto però su un binario morto con risposte che non sono arrivate.
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Vedremo se stavolta sarà quella buona.
La giustizia di Latina senza casa
La cittadella giudiziaria, i cui lavori sono iniziati nel 2003, è stata inserita tra le incompiute d’Italia e per questo destinataria di un finanziamento Pnrr da 5 milioni e ottocentomila euro.
Il progetto iniziale prevedeva una struttura di ben 22mila metri quadrati. Lì avrebbero dovuto essere trasferiti e concentrati gli Uffici della Procura della Repubblica, del Tribunale, del TAR e del Giudice di Pace.
Il primo finanziamento era stato di 8 milioni di euro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti gli abitanti di Latina. Un palazzone bianco, bucherellato da finestre ancora inesistenti, un cantiere abbandonato e tanta vegetazione che cresce intorno.
La ripresa dei lavori dovrebbe interessare una parte del progetto originale: circa 7mila metri quadrati.
Il primo problema da affrontare è capire se la struttura edificata negli anni passati dia ancora sufficienti garanzie di affidabilità, visto che è rimasta all’incuria e alle intemperie per così tanto tempo.
Con un po’ di “fortuna” i lavori potrebbero ripartire da dove si erano interrotti. Altrimenti sarebbe davvero un problema e potrebbe sparire anche questa piccola speranza di vedere una delle “incompite” per cui Latina è famosa, finalmente essere portata a termine (almeno in parte).
Il commento dell’eurodeputato
Alla ripresa dei lavori si è interessato anche l’eurodeputato pontino della Lega Matteo Adinolfi:
«L’interesse da parte del Ministero conferma l’ottimo lavoro che sta portando avanti il ministro Salvini con tutto il suo staff e le grandi attenzioni ricevute dal nostro territorio, dopo anni di disinteresse generale da parte di Governo e Regione»,
«La filiera istituzionale sta dando i suoi frutti, mettendo in fila una serie di priorità territoriali ma soprattutto rispolverando progetti essenziali finora lasciati nel dimenticatoio. Tra questi la tratta ferroviaria Terracina-Priverno Fossanova, da mesi al centro di tavoli tecnici per la predisposizione delle attività preliminari, e la Cittadella Giudiziaria, ferma con le quattro frecce da troppo tempo».
«Ora, il finanziamento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’interesse del Ministero hanno riaperto le speranze e dato l’input alla ripresa dei lavori.
L’auspicio è che possano ricominciare quanto prima e concludersi nel più breve tempo possibile, consentendo il trasferimento degli uffici da via Ezio al Nuovo Polo Giudiziario, con tutto ciò che ne consegue in termini di maggiore spazio per i servizi, di mobilità semplificata per gli utenti, complice anche la vicinanza con la Pontina, e di riduzione della spesa pubblica.
Ma soprattutto che si possano trovare le somme necessarie al completamento del progetto, spostando nel nascente polo anche il Tribunale, le sezioni Fallimentare e Lavoro e gli Uffici del Giudice di Pace».