Cicino si è reso responsabile di tre furti d’auto, tra il 27 novembre e il 6 dicembre 2013. Nei mesi precedenti inoltre ha spacciato cocaina e compiuto estorsioni nei confronti dei clienti che non avevano pagato la “neve”. Condannato nel 2015 dal Tribunale di Velletri, l’imputato ha ottenuto un po’ di sconto il 1 marzo dell’anno scorso dalla Corte d’appello di Roma. Accusato di furto aggravato, estorsione e cessione di sostanze stupefacenti, Cicino è stato così condannato a sette anni e due mesi di reclusione e a duemila euro di multa. Ha tentato di ottenere uno sconto in Cassazione. Ma il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile e la condanna per lui, dopo la sentenza della Suprema Corte, ormai è definitiva. (C.P.)
Respinto il ricorso in Cassazione
Spaccio, furti ed estorsioni ad Anzio. La condanna a 7 anni diventa definitiva
Spaccio di droga, furti, estorsioni. Debitori che, non riuscendo a pagare la cocaina, venivano privati delle loro auto. E sui diversi episodi l’ombra della ‘ndrangheta. Quella della cosca catanzarese di Guardavalle che da anni ha messo radici tra Anzio e Nettuno. Questo lo spaccato davanti al quale, eseguendo poi anche una serie di arresti, si trovarono gli investigatori quattro anni fa, indagando sui ricorrenti episodi criminali che si andavano verificando sul litorale. Vicende per cui ora è arrivata per Cosimo Cicino, 42 anni, calabrese originario di Guardavalle, la condanna definitiva.
03/04/2017
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