Il battagliero e storico sindacalista Domenico Andreozzi, mentre era si trovava ricoverato in una casa di riposo a Formia, è venuto a mancare la notte scorsa. “Siamo vicini ai figli e alla sua compagna e quanti piangono la sua morte, dicono in una nota i compagni del Pci marinese. Qui a Santa Maria delle Mole, nel comune di Marino, era ancora punto di riferimento di scambi di analisi ed opinioni sulla vicenda politica italiana: molti compagni che hanno avuto il piacere di apprezzarlo amavano discutere con lui. Da operaio edile, da “immigrato” dalla Ciociaria ai Castelli Romani, aveva modi taglienti di vedere e giudicare le cose. Solo per fare due esempi: ha imposto al gruppo dirigente che sta riorganizzando il Partito da alcuni anni, di mettere come prioritario il dover aprire una sede. Perché, giustamente diceva, se hai un buco di riferimento tutti comprendono che non stiamo facendo comitati elettorali, ma riferimento per chi ha necessità. E sono tanti: giovani senza lavoro e persone anziane socialmente deboli”. Perché, a lui, non andava proprio giu’ che la sede storica del PCI di S. Maria delle Mole, che egli personalmente aveva prima costruito per il proprietario di allora, e successivamente con decine di altri compagni e compagne contribuito ad acquistarla per destinarla a sede del PCI, oggi non lo sia più! Per questo è da tempo che il gruppo di compagni del nuovo PCI si sta impegnando, in tutti i modi, per una sede politica autonoma . Un’altra cosa che diceva sempre Domenico, continua un amico del Partito, non da ottantaseienne ora, ma dalla sua scelta a Rifondazione e poi al PdCI, era la questione dell’unità a sinistra. Non c’è stata assemblea pubblica di partito a cui abbia partecipato che non sottolineasse il proprio punto di visto (che ora è diventato del nuovo PCI). Vogliamo ricordarlo anche con una immagine. E’ la foto che lo ritrae nel proprio ingresso di casa, con una targa a lui dedicata dalla sezione per essere tra i fondatori dei comunisti a Santa Maria delle Mole. E’ stato una grande testimonianza, con tanta voglia di lottare. Noi continueremo anche in suo nome”.
21/04/2017