La più importante manifestazione a livello italiano di questo sport ‘’durissimo’’ si svolge come ogni anno in quel di Reggio Emilia con il campionato italiano classic della FIPL (Federazione Italiana Power Lifting) che anche nel 2017 ha regalato record e trionfi al movimento pontino. Nell’ordine menzioniamo il secondo posto nella junior femminile (fino a 23 anni) categoria – 72kg di Valentina Dell’Aversana già campionessa italiana della singola specialità di stacco che nella competizione di ieri ha stabilito il nuovo record italiano proprio nello stacco con 171 kg, numeri impressionanti per una ragazza di 21 anni dalle qualità eccelse, laureanda in filosofia e al conservatorio come cantante soprano. Splendido 6 posto dell’altra supergirl nella categoria senior femminile -63 kg Chiara Maria De Marco, una delle migliori personal trainer della provincia riconosciuta a livello internazionale dalla ISSA Europe (International Sports Sciences Association ), se consideriamo la partecipazione di oltre 20 atlete e con un miglioramento personale complessivo di oltre 45 kg il piazzamento di Chiara ha un valore assoluto in un atleta che fa dello squat la sua specialità preferita.
Passiamo agli uomini e dopo aver citato Michele Leonardelli ( stessa squadra ma molisano d’origine) vincitore assoluto della Master 1 maschile categoria -93 kg ormai irraggiungibile per le sue prestazioni con una forza prorompente in tutte e tre le specialità citiamo gli uomini di casa. Danilo Ceirani bronzo nella categoria Master 2 -93 kg e Francesco Morese oro nella categoria Master 2 – 83 kg e vincitore assoluto di tutti i master con un personale di 600 kg inarrivabile per qualsiasi avversario. I due veterani hanno un curriculum di tutto rispetto con Morese in testa anche di livello internazionale che vanta tra gli altri anche un titolo mondiale (Ceirani WDFPF 2016 panca piana) e un record mondiale (Morese WDFPF 2015 stacco da terra).
L’impegno di Morese, la sua grande esperienza e dedizione nonché la sua professionalità hanno consolidato a Latina un gruppo di atleti, ragazzi soprattutto, che fanno di uno sport sano la propria passione, niente riflettori, nessun compenso in denaro, una gloria effimera eppure questi ragazzi e ragazze sono lì a sudare giorno dopo giorno a coltivare una forza, non solo muscolare ma anche interiore, che li renda capaci una volta saliti in pedana di affrontare quel bilanciere carico di acciaio che aspetta di essere sollevato e di vincere così la gravità. Adrenalina, sofferenza, sudore e lacrime spese in onore del dio della forza sono la ‘’droga’’ di questi ragazzi che possono solo essere di esempio in una società spesso malata che sembra aver perso lo spirito di sacrificio.