Attorno alle 8.30, nella tabaccheria entrò un uomo, dopo essere sceso da una Renault Megane nera, comprò un pacchetto di sigarette e poi una birra nel vicino bar. Il cliente quindi uscì, salvo rientrare poco dopo ed estrarre una pistola dai pantaloni, puntandola in faccia al tabaccaio e arraffando dalla cassa 1.500 euro, per darsi infine alla fuga, esplodendo all’esterno anche due colpi di pistola. Sul posto giunsero subito i carabinieri, che visionarono le immagini delle telecamere di sorveglianza del vicino distributore. La svolta arrivò però dopo circa due ore, quando in caserma si presentò uno straniero, vicino di casa di Di Vicino, il quale riferì agli investigatori che la sera prima il 46enne, brandendo una pistola, lo aveva minacciato e che al mattino, sempre impugnando quell’arma, lo aveva visto salire su una Renault Megane con alla guida Kiflè, riconosciuto dallo straniero in foto. Ben presto Di Vicino venne indicato come autore della rapina. Lo straniero poi riferì di aver visto i due parlare anche con il 20enne Mariano Marangoni che, agli arresti domiciliari, come appurato dai carabinieri proprio quella mattina, si era tolto il braccialetto elettronico ed era evaso. A quel punto, giunsero ai militari alcune segnalazioni su un’auto che viaggiava sulla Pontina e da cui venivano esplosi colpi di pistola. In breve tempo gli investigatori bloccarono la Megane di Kiflè, che era insieme a Marangoni, e recuperarono sul mezzo una pistola calibro 44 magnum, oltre ad alcuni colpi esplosi, del tutto simile a quella impiegata per la rapina alla tabaccheria. Nel corso dell’interrogatorio davanti al gip, Di Vicino ammise di aver compiuto la rapina, ma assicurò che era armato soltanto di una pistola giocattolo. Kiflè, invece, disse di non sapere nulla del colpo e che si era limitato a dare un passaggio a Di Vicino. Marangoni, infine, prima disse che la pistola l’aveva trovata per caso, poi che l’aveva rubata e infine che non ricordava bene. Il gip dispose per i tre la misura della custodia cautelare in carcere e ora Di Vicino e Kiflè sono stati giudicati e condannati dal giudice Mara Mattioli, come chiesto dal pm Cristina Pigozzo.
Aprilia, due condanne... e una pistola
4 anni a testa per la rapina al Tabacchi il 25 agosto 2016 sulla Nettunense
Due condanne per la rapina del 25 agosto scorso al tabacchi Mimmi di Aprilia, sulla Nettunense. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, ha condannato a quattro anni di reclusione gli apriliani Antonioo Di Vicino, 46 anni, e Stefano Kiflè, 32 anni.
08/02/2017
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