Per caso, per sbaglio, per scelta. Si può finire a dormire sul ciglio di una strada per tanti destini, e a chi ha una famiglia, un lavoro e un tetto sotto il quale dormire sembra così assurdo che possa essere una decisione. Eppure a Latina ci sono dieci senzatetto che non vogliono salvarsi e continuano a dormire per strada nonostante i due morti per freddo degli scorsi mesi. Uno di questi è il clochard testardo che trascorre le notti davanti all’ingresso dell’ex mercato coperto: sembra sia proprio convinto a restare. Non lo incontriamo di persona, ma osserviamo il suo mondo da vicino. Come fanno tutti i cittadini curiosi che lo salutano, o lo fotografano, o si interrogano sul perché non si rassegna e danno le colpe all’amministrazione, ai volontari, alla gestione del sociale. Sulle scale di via Don Morosini, tra un vaso e un altro installati dal Comune, c’è un letto, che in realtà sono solo varie coperte una sopra all’altra. Nessun materasso, nessuna rete, ma molte coperte colorate per affrontare le basse temperature della notte. Sulle coperte è posata una busta donata da qualche cittadino di buon cuore, con dentro alcune fette di pane. Vicino c’è una valigia, che scopriamo venire da dentro uno dei cassonetti della zona e che è vista come un tesoro che chissà quali fortune può contenere. Nel tardo pomeriggio c’è un via vai davanti alle scale di “colleghi” senzatetto. Si parlano, chiacchierano sulle panchine vicine, controllano nei cestini dell’immondizia, fumano sigarette, racimolano qualche spiccio per comprare del vino a basso costo al supermercato vicino. Avviciniamo uno di loro, che ci racconta la sua storia. Dormiva davanti alla Chiesa di Santa Chiara, nel quartiere del Piccarello di Latina. Tanti anni prima abitava in Romania, dove lavorava. Faceva di tutto, tutto quello che c’era da fare, ci spiega. Il muratore, ad esempio. Come è arrivato qui non è chiaro, ma ci dice che da due settimane dorme al dormitorio provvisorio di via Milazzo e che quelli della Croce Rossa, che gestiscono il servizio dell’emergenza freddo, sono molto amici. Le sue notti al caldo sono iniziate quando il clochard polacco è morto di freddo su una panchina davanti alla Chiesa Immacolata, dietro al tribunale di Latina. Ci racconta che lo conosceva, che può succedere questo se si bevono molti alcolici per non sentire il freddo. Non ci sa spiegare cosa lo ha convinto a cambiare rotta e salvarsi. Gli chiediamo se conosce il senzatetto che dorme davanti al mercato coperto o gli altri nove che non si convincono ad andare al dormitorio e ci dice che certo, è un suo amico. Che hanno provato tutti a dirgli di andare a dormire al dormitorio, ma lui non vuole. Ogni tanto ci fa un salto per fare una doccia, ma niente di più. Gli piace dormire lì.
La Croce Rossa tiene sotto controllo la situazione
Secondo quanto riferisce la Croce Rossa, dalla morte del cittadino polacco davanti alla Chiesa Immacolata gli accessi al dormitorio provvisorio sono aumentati vertiginosamente: circa 20 utenti in più a notte. Sono circa dieci “gli irriducibili”, ovvero i senzatetto che non vogliono sapere di lasciare la strada. Tra questi c’è chi cambia posto e chi è affezionato allo stesso. Soprattutto dormono sulle scale dell’ex mercato coperto, del mercato del martedì, nella zona del Piccarello. Hanno soprattutto disagi di tipo psicologico e di salute, ma sembra che attivare il trattamento sanitario obbligatorio per “costringerli” a trascorrere le notti al coperto sia difficile. Nei casi di Latina non si ha a che fare, infatti, con persone che hanno problemi di tipo psichiatrico: sono tutti capaci di intendere e di volere che scelgono di dormire in strada.
Secondo quanto riferisce la Croce Rossa, dalla morte del cittadino polacco davanti alla Chiesa Immacolata gli accessi al dormitorio provvisorio sono aumentati vertiginosamente: circa 20 utenti in più a notte. Sono circa dieci “gli irriducibili”, ovvero i senzatetto che non vogliono sapere di lasciare la strada. Tra questi c’è chi cambia posto e chi è affezionato allo stesso. Soprattutto dormono sulle scale dell’ex mercato coperto, del mercato del martedì, nella zona del Piccarello. Hanno soprattutto disagi di tipo psicologico e di salute, ma sembra che attivare il trattamento sanitario obbligatorio per “costringerli” a trascorrere le notti al coperto sia difficile. Nei casi di Latina non si ha a che fare, infatti, con persone che hanno problemi di tipo psichiatrico: sono tutti capaci di intendere e di volere che scelgono di dormire in strada.
01/02/2017