Nove sindaci dei Castelli Romani hanno inviato una lettera alla Regione Lazio e al governo per chiedere il raddoppio della linea ferroviaria Ciampino-Velletri. Motivo? “Offrire un’alternativa vantaggiosa ai pendolari affinché lascino la macchina a casa”. Sì perché al momento sono in tanti, tantissimi, quelli che preferiscono viaggiare su quattro ruote piuttosto che affidarsi al trasporto su ferro per raggiungere la capitale. “Oggi il 90% si sposta in auto intasando ogni giorno strade e quartieri perché non riesce a sincronizzare i propri orari con le partenze dei treni, una ogni ora circa, oppure perché la propria meta non è ben collegata con i mezzi pubblici” – scrivono i sindaci.
Se i pendolari che prendono il treno sono costretti a convivere con ritardi e disservizi, chi va in auto deve fare i conti con strade dissestante, segnaletica carente, autovelox, semafori regolati male e un traffico da incubo sia la mattina sia nel tardo pomeriggio. Partendo da Albano i punti di critici sulla via Appia sono numerosi e anche chi, nel tratto iniziale, preferisce la via dei Laghi non sta messo meglio. Anzi. Oltre all’immancabile fila per il passaggio a livello a Casabianca, bisogna stare attenti all’autovelox fisso a Ciampino, in zona Acqua Acetosa, oppure a quello in in via del Sassone, direzione Frattocchie. E’ lì che si crea il primo grande imbuto, allo svincolo tra la via Appia e la Nettunense. Un problema che negli ultimi tre anni si è notevolmente amplificato a causa di un’ordinanza della Provincia di Roma che ha interdetto il passaggio dei tir nel tratto di via Ardeatina provocando l’aumento esponenziale degli autotreni che percorrono l’anello via Appia, via Nettunense, via del Divino Amore. In questo tratto di strada la segnaletica sia orizzontale sia verticale è carente è vecchissima. Non solo. Il guardrail continuo sulla via Appia e l’assenza di una corsia di emergenza, in caso di gravi incidenti, possono provocare una vera e propria paralisi della zona e soprattutto grosse difficoltà per i mezzi di soccorso.
Le trappole per gli automobilisti però sono tutt’altro che finite. Oltre a un altro autovelox (mobile) spesso posizionato all’altezza della zona industriale, prima del bivio per Marino, c’è un pericolossimo attraversamento pedonale, di fronte all’Istituto Zooprofilatico Sperimentale del Lazio e della Toscana, poco prima di raggiungere il Grande Raccordo Anulare. “Il quadrante che va dall’uscita 23 al polo industriale di Pomezia, uno dei più grandi d’Italia, è ormai al collasso infrastrutturale e necessita di interventi concreti – spiega Alfredo Bertini, comandante della Polizia Locale di Marino – Anche lo svincolo è stato progettato male ed è molto pericoloso per gli automobilisti”. Chi viaggia verso Capannelle, infatti, si vede tagliare la strada da coloro che devono prendere l’Appia in direzione Albano e gli incidenti, testimoniati anche dallo stato dei guard rail, sono all’ordine del giorno. Superato il GRA, gli ultimi due ostacoli prima di raggiungere la capitale (e la zona della fascia verde) sono i due semafori, regolati male, all’altezza dell’ippodromo delle Capannelle, che creano sempre una coda infinita.
Se i pendolari che prendono il treno sono costretti a convivere con ritardi e disservizi, chi va in auto deve fare i conti con strade dissestante, segnaletica carente, autovelox, semafori regolati male e un traffico da incubo sia la mattina sia nel tardo pomeriggio. Partendo da Albano i punti di critici sulla via Appia sono numerosi e anche chi, nel tratto iniziale, preferisce la via dei Laghi non sta messo meglio. Anzi. Oltre all’immancabile fila per il passaggio a livello a Casabianca, bisogna stare attenti all’autovelox fisso a Ciampino, in zona Acqua Acetosa, oppure a quello in in via del Sassone, direzione Frattocchie. E’ lì che si crea il primo grande imbuto, allo svincolo tra la via Appia e la Nettunense. Un problema che negli ultimi tre anni si è notevolmente amplificato a causa di un’ordinanza della Provincia di Roma che ha interdetto il passaggio dei tir nel tratto di via Ardeatina provocando l’aumento esponenziale degli autotreni che percorrono l’anello via Appia, via Nettunense, via del Divino Amore. In questo tratto di strada la segnaletica sia orizzontale sia verticale è carente è vecchissima. Non solo. Il guardrail continuo sulla via Appia e l’assenza di una corsia di emergenza, in caso di gravi incidenti, possono provocare una vera e propria paralisi della zona e soprattutto grosse difficoltà per i mezzi di soccorso.
Le trappole per gli automobilisti però sono tutt’altro che finite. Oltre a un altro autovelox (mobile) spesso posizionato all’altezza della zona industriale, prima del bivio per Marino, c’è un pericolossimo attraversamento pedonale, di fronte all’Istituto Zooprofilatico Sperimentale del Lazio e della Toscana, poco prima di raggiungere il Grande Raccordo Anulare. “Il quadrante che va dall’uscita 23 al polo industriale di Pomezia, uno dei più grandi d’Italia, è ormai al collasso infrastrutturale e necessita di interventi concreti – spiega Alfredo Bertini, comandante della Polizia Locale di Marino – Anche lo svincolo è stato progettato male ed è molto pericoloso per gli automobilisti”. Chi viaggia verso Capannelle, infatti, si vede tagliare la strada da coloro che devono prendere l’Appia in direzione Albano e gli incidenti, testimoniati anche dallo stato dei guard rail, sono all’ordine del giorno. Superato il GRA, gli ultimi due ostacoli prima di raggiungere la capitale (e la zona della fascia verde) sono i due semafori, regolati male, all’altezza dell’ippodromo delle Capannelle, che creano sempre una coda infinita.
20/04/2016