Una pista ciclo-pedonale di almeno 10 km di lunghezza, forse di più, collegherà le tre stazioni FS di Albano centro (su cui è attiva la linea FS Albano-Roma) e le due stazioni ferroviarie attive nelle rispettive frazioni di Cecchina e Pavona (linea FS Roma-Velletri) con annesse (grandi) zone 30.
Un vero e proprio collegamento ciclo-pedonale tra l’asse viario della via Appia Nuova, la Regina Viarum, e la via Nettunense, l’importante arteria stradale che collega i Castelli Romani da e per il comune di Aprilia.
Un collegamento che potrebbe addirittura essere allungato ulteriormente fino ad inter connettersi e collegarsi con i due vicini e confinanti comuni di Castel Gandolfo e di Ariccia, ma questo in un secondo tempo.
Una super-ciclabile collegherà le stazioni FS di Albano, Cecchina e Pavona
Il comune di Albano, guidato dal sindaco Massimiliano Borelli e dal suo vice Luca Andreassi (Lavori Pubblici), non ha quindi evidentemente intenzione di fermarsi davanti alle proteste e diatribe, anche feroci, di chi ha contestato la ciclabile che taglierà in due il centro storico (per leggere la notizia, clicca qui).
La ciclabile del centro storico, i cui lavori sono fermi da tempo proprio accanto alla saletta Vespignani, verrà quindi ultimata. Ma il progetto comunale prevede non solo l’ultimazione della ciclabile del centro storico, ma anche questa nuova ed inattesa ciclabile Albano-Cecchina-Pavona.
Costi e tempi di realizzazione
Il costo stimato è di circa 1 milione di €, ma come succede spesso per i progetti pubblici è destinato probabilmente a lievitare ed anche in modo consistente.
Il progetto preliminare, ossia di fattibilità tecnico-economica, è stato approvato dalla Giunta comunale con la deliberazione n. 61 del 22 aprile scorso.
È un progetto preliminare, prima che venga realizzato ci vorranno quindi non meno di 3 anni, forse di più.
Ciclabile e mega-inceneritore dei Castelli Romani
C’è da sperare, poi, che il tristemente noto inceneritore di Roma da 600mila tonnellate annue di rifiuti che dovrebbe sorgere proprio sul confine del comune di Albano, tra Cecchina e Pavona, non venga mai realizzato. Altrimenti chi andrà in bici sulla nuova ciclabile si ritroverà a polmoni aperti, ironia della sorte, costretto a inalare i fumi nocivi e tossici del forno brucia rifiuti.
La nuova ciclabile sarà composta in particolare da quattro sotto zone: a) pista ciclabile in sede propria; b) pista ciclabile su corsia riservata; c) percorsi promiscui pedonali e ciclabili; d) percorsi promiscui ciclabili e veicolari.
Tornando al tema centrale dell’articolo: “L’asse che si intende sviluppare – scrive il municipio nelle carte che abbiamo potuto visionare – è il corridoio ciclabile metropolitano “Appio-Nettunense”, come individuato dal PUMS di Albano Laziale, al fine di collegare le stazioni ferroviarie di Albano- Cecchina e Pavona, nonché le cittadine limitrofe di Castel Gandolfo e Ariccia.
L’obiettivo è dunque quello di realizzare assi di collegamento dove potersi muovere in sicurezza al fine di favorire l’accessibilità comunale e i collegamenti con i principali nodi di trasporto pubblico, oltre che con le principali aree del centro cittadino, dove si collocano servizi, scuole e attrazioni turistiche”.
Prevista una annessa zona 30
“Il percorso ciclo-pedonale – spiega il municipio albanense – è progettato per essere un’infrastruttura organica. E non una serie disarticolata di frammenti. Pertanto la metodologia applicata è stata quella di individuare delle aree di interesse dell’utente-ciclista ed i percorsi che ottimizzassero al massimo i flussi necessari verso tali centri.
Il metodo utilizzato per lo sviluppo della rete è stato quello di suddividerla in alcune tipologie ben identificate, che si potessero adattare alle diverse situazioni presenti nel centro cittadino.
Le tipologie 1 e 2 si distribuiscono in ambiti altamente urbanizzati e prevedono l’inserimento di un’unica corsia ciclabile a raso della carreggiata. La tipologia 3 prevede la riconfigurazione della carreggiata per l’inserimento di una pista ciclabile in sede propria, a raso con la carreggiata, e a doppio senso di marcia, eventualmente separata da cordoli in calcestruzzo quando inserita su alcuni assi di scorrimento. La tipologia 4 consiste nella realizzazione della pista in ambiente verde, quindi con pavimentazione drenante.
La zona 30 solo nelle aree promiscue
Infine sono state inserite come tipologia 5 le “Zone 30”. In cui si prevedono percorsi promiscui di bici e auto a fronte di un abbassamento generale della velocità di percorrenza.
Queste zone sono state previste in ambiti particolarmente urbanizzati e densi. Ove le dimensioni della strada non consentivano alternative ma era particolarmente importante garantire il flusso.
Lo scopo dell’intervento è realizzare una rete ciclabile all’interno del centro urbanizzato del comune. Al fine di garantire un’infrastruttura per la mobilità sostenibile. Sostitutiva alla mobilità su gomma, che sia in grado di connettere i poli più importanti della città. I nodi di trasporto pubblico. I sistemi ambientali e le frazioni limitrofe.
Ridurre il traffico
Ciò al fine di ridurre la mole di traffico. Che si riversa sulla viabilità ordinaria. Con conseguente riduzione dei tempi di percorrenza e delle emissioni dei veicoli tradizionali con conseguente aumento della qualità dell’aria. Riduzione dell’inquinamento acustico e miglioramento della qualità della vita della popolazione insediata.
L’intervento si sviluppa lungo la viabilità esistente all’interno del centro urbano di Albano centro. L’area di sviluppo dell’infrastruttura è collinare. Con alcuni dislivelli accentuati per i quali nelle successive fasi di progettazione dovranno essere individuate soluzioni puntuali opportune.
Il territorio interessato dall’intervento si trova ai castelli romani e rientra i diversi ambiti del PTPR, come si legge nella cartografia del di seguito riportata. Sarà dunque necessario nelle successive fasi di progettazione verificare l’incidenza dei vincoli esistenti rispetto agli interventi proposti”.
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