A Nettuno è stata deposta una corona al Monumento che si trova alle spalle del Comune. A depositarla proprio la Moscarella, insieme al Generale dell’Esercito Michele Galantino e al Maggiore dei Carabinieri Ugo Floccher. A leggere i nomi delle vittime dell’attentato un superstite della strage, il carabiniere Michele Mosca, che all’indomani dell’attentato è stato insignito dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della medaglia d’oro per le vittime del terrorismo. A prendere la parola Padre Walter Giusti. «Questo per me è un incontro significativo, in mezzo a voi – ha dichiarato rivolto alle forze armate presenti – mi trovo bene. Nelle forze armate ci sono persone che vivono per cose sublimi. Siamo qui per ricordare cosa accadde a Nassiriya, persone che hanno versato il sangue per chi? Ha un senso versare il sangue? Il sangue versato per motivi nobili – ha concluso – rende nobili i caduti». Quindi è stata data lettura alla preghiera per la Patria.
È stata poi la volta di Anzio in piazza Caduti di Nassiriya, al Turcotto. A prendere la parola, dopo la deposizione dei fiori, il vicesindaco Giorgio Zucchini. «Saluto le autorità presenti che partecipano alle cerimonie per Nassiriya – ha esordito – purtroppo il 12 novembre è una giornata di lutto nazionale. La città di Anzio fu particolarmente colpita dai fatti che accaddero e che hanno visto coinvolte così tante persone. Un dolore che la città accolse e riconobbe e cui abbiamo voluto dedicare una piazza. Per me – ha aggiunto – è un onore ricordare i caduti in questo luogo. Una via era troppo poco, serviva uno spazio adeguato. Le forze armate spesso operano con mezzi inadeguati e senza le giuste indennità, purtroppo oggi i giornali nazionali hanno trascurato di ricordare questa ricorrenza, che non va dimenticata. In mezzo a tante notizie la memoria di quanto accaduto non dove essere persa».