Interrogazione parlamentare presentata dal deputato Walter Rizzetto in merito al caso del bambino prelevato dalla scuola di Borgo Faiti e portato in una casa famiglia dei Castelli Romani. L’episodio ha fatto discutere per la modalità con cui si è svolto: davanti agli occhi indiscreti di compagni di classe e di una folla di curiosi.
«A quanto è dato sapere – si legge nell’interrogazione – il prelievo del bambino è stato traumatico per lo stesso, poiché non comprendeva ciò che stava accadendo, difatti, si sarebbe rivolto alla maestra invocando aiuto. Allo stesso modo, sono rimasti scossi gli altri bambini della classe che hanno visto il proprio compagno portato via bruscamente. Questo è l’ennesimo caso – continua Rizzetto – che vede l’esecuzione dell’atto giudiziario in questione, in modo così aggressivo e plateale in danno di un bambino, che già turbato da una complessa vicenda familiare, viene prelevato con modalità che possono determinare effetti psicologici pregiudizievoli per il minore».
Il deputato si domanda infine «se e quali iniziative di competenza, anche normative, intenda intraprendere il Governo affinché non si ripeta un caso del genere e, dunque, sia escluso che un provvedimento giudiziale di sospensione della potestà genitoriale e affidamento sia eseguito con modalità così violente e pubbliche, ciò nell’ottica di tutelare incondizionatamente i diritti dei minori».
«A quanto è dato sapere – si legge nell’interrogazione – il prelievo del bambino è stato traumatico per lo stesso, poiché non comprendeva ciò che stava accadendo, difatti, si sarebbe rivolto alla maestra invocando aiuto. Allo stesso modo, sono rimasti scossi gli altri bambini della classe che hanno visto il proprio compagno portato via bruscamente. Questo è l’ennesimo caso – continua Rizzetto – che vede l’esecuzione dell’atto giudiziario in questione, in modo così aggressivo e plateale in danno di un bambino, che già turbato da una complessa vicenda familiare, viene prelevato con modalità che possono determinare effetti psicologici pregiudizievoli per il minore».
Il deputato si domanda infine «se e quali iniziative di competenza, anche normative, intenda intraprendere il Governo affinché non si ripeta un caso del genere e, dunque, sia escluso che un provvedimento giudiziale di sospensione della potestà genitoriale e affidamento sia eseguito con modalità così violente e pubbliche, ciò nell’ottica di tutelare incondizionatamente i diritti dei minori».
18/03/2015