Il coordinatore della Lega Armando Valiani ha fatto il nome di cinque candidati sul tavolo del centrodestra: conferma o smentisce?
«Quello che dovrà accomunare il centrodestra dovrà essere necessariamente l’unità, imprescindibile. La cosa piu importante sarà trovare una condivisione sul programma da presentare alla città per mostrare la nostra idea di città rispetto agli anni passati. Dopo di che potremmo entrare sulla discussione dei nomi sul tavolo. Non ho certezza se siano tre, quattro o cinque. Prima di esprimermi sui nomi o mettere dei paletti bisogna prima avere la certezza e l’ufficialità che siano quelli. Quando saranno definitivi si potrà esprimere un giudizio, prima trovo che sia penalizzante».
Forza Italia, però, avrà presentato una rosa di nomi di possibili candidati come fatto dagli altri partiti.
«Aspettiamo che ogni singolo partito metta in campo i nomi. Quando lo avranno fatto lo faremo anche noi. Il tavolo dovrebbe riunirsi dopo Pasqua e si parlerà di nomi, che dovranno senz’altro essere di qualità e competenza».
Lega vuole un nome civico, Fratelli d’Italia un nome politico. Qual è la posizione di Forza Italia?
«La mia posizione, da quando andiamo aventi nella direzione delle elezioni, è quella di un candidato politico. Abbiamo fatto opposizione a un civico che è diventato politico e, a meno che non troviamo un civico di altissimo profilo, trovo che sia giusto dare un segnale di discontinuità rispetto a quanto vissuto in questi cinque anni».
Quando parla di Sindaco politico, intende di Forza Italia?
«Intendo un nome politico appartenente al centrodestra, da quale partito venga è irrilevante. L’importante è che sia condiviso e che abbia qualità e competenza. Non dobbiamo dimenticare che Latina è, dopo Roma, la seconda città del Lazio e se vogliamo portare a casa risultati dobbiamo rivendicare il nome di un politico sul tavolo».
Nel 2016 fu Forza Italia a “spezzare” il centrodestra. C’è possibilità che accada di nuovo?
«Quella del 2016 è una storia a sé, non direi che è stata Forza Italia a creare la frattura. A quel tempo Fratelli d’Italia era un partito nato da poco, la Lega non c’era e su 11 candidati Sindaci 8 erano di centrodestra. Non è stato un problema di un singolo partito, ma di tutto il centrodestra che se fosse stato unito avrebbe vinto. Ad oggi non credo ci sia possibilità di divisione. Abbiamo lavorato in questi anni sull’unità e sull’opportunità di costruire un nuovo percorso politico per essere competitivi e dimostrare maturità politica con un programma adeguato a quello che con la pandemia siamo costretti a vivere».
Su cosa punterete?
«Il prossimo Sindaco dovrà gestire una complessa fase di bilancio e problemi dal punto di vista sociale e imprenditoriale. Ci vuole concretezza e non voli pindarici. Dovremmo essere pronti a dare risposte dove serviranno e a ragionare su una politica delle entrate, prima che sulle potenzialità di Latina che sono l’università, la marina, il rilancio ufficio condono».
Come è possibile che parliate di programma senza il nome di un candidato?
«Ci siamo portati avanti, abbiamo fatto la cornice del programma come base di partenza. Poi aspettiamo il candidato e liste in appoggio. Siamo consapevoli che, per chiudere il programma, dobbiamo attendere il nome».