Il 19 dicembre 2023 è avvenuto il distacco parziale del costone di roccia dell’Arco Muto, che ha portato l’amministrazione comunale a interdire l’area.
La Soprintendenza Archeologica, a seguito del sopralluogo, ha comunicato al Comune di Anzio le attività da porre in essere per garantire l’incolumità pubblica e privata.
Per quanto concerne la realizzazione di interventi strutturali e di consolidamento del costone, ha ordinato di indire in tempi brevi un primo tavolo tecnico, per individuare le opere necessarie e urgenti atte a scongiurare il crollo definitivo della porzione rocciosa in pericolo.
Anche l’Agenzia del Demanio a marzo ha invitato il Comune di Anzio “a porre in essere le azioni dirette a salvaguardare la pubblica e privata incolumità secondo le indicazioni della Soprintendenza”.
L’ordinanza di marzo con interdizione della fascia costiera di Anzio antistante la Villa Nerone a rischio crolli
Con ordinanza del 29 marzo 2024, la Commissione Straordinaria ha ordinato l’interdizione all’accesso nelle seguenti aree:
- fascia costiera antistante la Villa di Nerone, tra Piazzale caduti di Nassirya, il porto neroniano con le grotte di Nerone e le grotte che si trovano nei pressi del distacco nella zona dell’Arco Muto;
- Piazzale caduti di Nassirya fino a Rivazzurra;
- l’interdizione all’accesso agli stabilimenti balneari Fanciulla d’Anzio e Lido di Nerone;
- chiusura al pubblico dell’area archeologica della “Villa Imperiale”.
La necessità di ricorrere ad un esperto
Data la complessità degli interventi da attuare, il Comune di Anzio ha preso atto della necessità di ricorrere ad un esperto qualificato. Non essendo reperibili tali figure nell’organigramma del Comune, si è deciso di affidarsi ad un esterno. Per l’incarico sono stati stanziati 190mila euro.
Nell’atto di affidamento dell’incarico si legge:
“Attesa la moltitudine e la complessità delle procedure da porre in essere, necessitanti di figure professionali adeguate idonee, non reperibili nell’organigramma dell’Ente, si è ritenuto opportuno, attesa l’indubbia specificità della materia, avviare le procedure atte all’avvalimento di consulenza altamente specialistica nell’attivazione/gestione delle procedure correlate alle attività da porre in essere per le falesie interessate da rischio idrogeologico e relative ordinanze urgenti di interdizione”.
La scelta dell’esperto è caduta sul dottor Maurizio Felici “in qualità di capogruppo di un Raggruppamento temporaneo di imprese già costituita con l’ing. Sandro Nardelli”.
I compiti dell’esperto per fronteggiare il rischio crolli della costa di Anzio
Cosa dovrà fare l’esperto? Ecco i punti salienti dell’incarico:
- “Analisi del territorio oggetto dei fenomeni di dissesto e di instabilità che interessano direttamente o indirettamente le aree concesse agli stabilimenti balneari, le aree pubbliche attigue e le zone di maggiore pregio archeologico, al fine di produrre uno studio di fattibilità che contenga l’individuazione degli interventi da realizzare ed i relativi costi, da poter utilizzare per richiedere gli opportuni finanziamenti”;
- “Attività di indagine ed analisi del territorio interessato dallo studio di fattibilità, al fine di verificare i parametri geofisici e geognostici necessari all’analisi del territorio”;
- “Attività di assistenza all’ufficio preposto, mediante l’esperimento di sopralluoghi congiunti con i funzionari e responsabili dell’Ente, necessari per valutare le istanze pervenute da parte dei soggetti concessionari, relativamente alla fruizione delle aree oggetto di concessione demaniale”;
- “Attività di assistenza all’ufficio preposto (post sopralluogo), al fine di dare indicazioni riguardanti la documentazione da produrre da parte dei singoli concessionari all’atto della presentazione o della integrazione delle istanze per l’ottenimento dell’autorizzazione all’uso delle aree in concessione”;
- “Attività di assistenza all’ufficio preposto, al fine di valutare l’esecuzione di lavori “in urgenza” per rimuovere situazioni di pericolo”.
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