Di questa idea se ne parla dal 2015. Solo a gennaio di quest’anno, però, con una interrogazione presentata dal consigliere regionale ed ex sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, l’iter è ripartito.
Ora è stata depositata la proposta di istituzione con tanto di bozza del decreto. Come prevede la norma, i cittadini avranno trenta giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni.
Su questo argomento aveva dichiarato Zuccalà:
«Prosegue la battaglia del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio per l’istituzione dei monumenti naturali, patrimonio ambientale, paesaggistico e archeologico da tutelare»
Anzio il Monumento Naturale Villa e Grotte di Nerone
Tutta quel tratto di costa di Anzio potrebbe dunque diventare monumento naturale, comprendente la spiaggia sotto la villa di Nerone e fino a sotto il Faro.
Si legge nella bozza del Decreto di istituzione della zona proposta come Monumento Naturale:
Lì è stata “individuata la presenza di specie floristiche di interesse conservazionistico e unionale quale, tra le altre, il Limonium virgatum subsp. virgatum, indicata come rara.
Sull’arenile del proposto Monumento Naturale è stata registrata nell’estate 2022 una nidificazione di tartaruga Caretta caretta, con esito positivo, monitorata e vigilata nell’ambito delle attività della Rete Regionale Tartalazio.
La falesia ricadente all’interno dell’area proposta è stata scelta quale sito di nidificazione da una coppia di Falco pellegrino che da numerosi anni qui si riproduce con successo”.
Un’area piena di storia
Nella bozza di decreto non mancano certo le argomentazioni a favore della creazione dell’area di Anzio a Monumento naturale:
“L’enorme e indiscusso valore archeologico del complesso monumentale della Villa imperiale di Nerone che ha restituito, tra gli altri, la famosa scultura marmorea di età ellenistica nota come “Fanciulla d’Anzio”, conservata presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma.
L’area riveste interesse storico per il fatto che da questo tratto costiero partiva il collegamento cablofonico telegrafico sottomarino, primo cavo sottomarino transatlantico al mondo (1925) che collegava Anzio con Buenos Aires e New York, realizzato a cura della società Itacable del quale si osservano ancora tracce.
Nella stessa area insiste il faro di Capo D’Anzio, fatto edificare da Pio IX nel 1866, alto 21 metri e tutt’ora in funzione, costruito nel luogo di una torre semaforica medievale appartenente ai Frangipane”.
Tutela e vincoli
In conclusione, viene messa in evidenza:
“la funzione didattico-educativa che un sito tutelato come quello in oggetto può rivestire nell’ambito delle attività di educazione ambientale/culturale verso un più vasto pubblico”.
Con la nascita del monumento naturale, tuttavia, se da una parte ci saranno opportunità di recupero e valorizzazione dell’area, dall’altra saranno introdotti maggiori vincoli stringenti e regole da rispettare.
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