«Nei giorni scorsi sono circolate foto che mostrano un nuovo smottamento della Falesia. Il sottoscritto, insieme a tanti cittadini che frequentiamo quella spiaggia per l’ennesimo anno ci troviamo a segnalare il pericolo legato ai crolli della falesia. È necessario agire immediatamente con reti di contenimento per tutelare la sicurezza dei bagnanti», scrive il cittadino in una mail al Comune.
«Nonostante le varie ordinanze del Comune di Anzio che vietavano il transito a ridosso della falesia e l’occupazione con attrezzature mobili da mare, concretamente nulla è stato fatto per evitare o contenere i fenomeni corrosivi che portano ai crolli di rocce. Bisogna intervenire nel più breve tempo possibile, coinvolgendo tutti gli Enti istituzionalmente preposti alla risoluzione di questo problema, per riuscire a mettere in sicurezza la costa affinché non accadano tragedie».
E ancora: «È necessario pensare all’incolumità dei bagnanti e non persistere nel trascurare questo tratto di costa, collegata alla riserva naturale Regionale di Tor Caldara. Ne trarrebbe vantaggio anche un settore trainante della nostra economia, qual è quello del turismo. Purtroppo il divieto di accesso e balneazione viene puntualmente ignorato».
Il crollo all’arco muto
Il rischio che la punta sprofondi in mare, portando con se una parte dei resti della Villa Imperiale di Nerone sembra più che concreta.
La spaccatura, causata dall’erosione della costa e dalle piogge dei giorni scorsi, rischia di cambiare per sempre il profilo della costa e di far perdere alla città una parte importante del suo patrimonio storico. Davvero troppo poco si è fatto in questi anni per prevenire una situazione del genere.