«Anni di denunce inascoltate. Anni di tentativi per evitare un nuovo disastro ambientale. Tutto vano. Nessun provvedimento da parte del Comune».
L’incendio alla Ecoimballaggi di Anzio, deposito di rifiuti già oggetto di varie inchieste, domenica ha provocato una densa colonna di fumo nero che si è sparsa lungo tutta la pianura tra Aprilia, Nettuno e Latina. A bruciare, per cause ancora non determinate, sono stati rifiuti di ogni tipo.
«Quello verificatosi nel pomeriggio di domenica 14 luglio 2024 è stato un disastro ambientale prevedibile e previsto. Inutili sono state le nostre voci per tentare di evitarlo. Era solo questione di tempo», fa notare ancora il comitato.
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Le analisi sull’aria a seguito dell’incendio
L’Arpa Lazio, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, ha fatto installare nella tarda serata di domenica un campionatore per verificare se ci sia stato inquinamento dell’aria.
Si tratta di una prassi, come avviene a ogni incendio. I risultati dovrebbero essere disponibili già dalla giornata di oggi, al massimo domani. Si vuole scongiurare che vi siano veleni nell’aria sprigionati proprio dall’incendio. Nel frattempo viene raccomandato di non avvicinarsi al luogo in cui c’è stato il maxi rogo.
«Ecoimballaggi è stato completamente arso dalle fiamme, e con lui tutta la caterva di rifiuti al suo interno. E come al solito, nessuno pagherà per questo. Siamo profondamente delusi da questa situazione», conclude il comitato di quartiere Padiglione.
Dopo Anzio, grave incendio anche a Latina
Ieri, intanto, c’è stato un altro grave incendio a Latina. (Leggi anche: Latina, terribile incendio all’azienda che distribuisce medicinali alle farmacie: nube sulla città ).
L’incendio ha colpito un’azienda che si occupa della distribuzione di medicinali alle farmacie della regione, la Farla. Tutto distrutto.