CATENA DI COMANDO CONFUSA
Con un meticoloso lavoro di ricerca hanno studiato fatti, atti e il giro dei personaggi che “ha gestito il potere veramente” su quarantena, economia, sanità, acquisti. Tutto ciò che riguarda il disastro Covid19. Viene fuori una mappa del potere con 17 strutture nazionali con complessivi 273 incarichi, che con quelle locali arrivano a 1.465. In cima 3 persone. “Strutture che spesso hanno agito nell’oscurità sia perché non era ben chiaro quali fossero i loro poteri, sia per la poca trasparenza sul loro operato” scrivono gli autori del report, che ha censito incarichi e organismi esistenti o nati dal nulla e coinvolti nell’attuale emergenza. “La catena di comando si è rivelata confusa e dislocata su più ambiti. Difficile capire anche solo la natura delle numerose strutture create ad hoc. La difficoltà più grande è stata la reperibilità di alcune informazioni”.
“CONFUSIONE E OPACITÀ”
“Una catena di comando complessa e tortuosa, contorta e che non ha responsabilità politiche per le decisioni che prende”, la definisce l’inquietante dossier. Sì, hanno dovuto prendere decisioni in pochissimo tempo. Però certe cose sono davvero singolari: “La reale composizione del comitato tecnico-scientifico istituito presso la protezione civile è stata ignota per oltre 2 mesi. Ad oggi non sono ancora disponibili nè i verbali nè il dettaglio delle decisioni prese dall’organo”. Ne deriva “scarsa rendicontazione su composizione e attività di molte di queste strutture” e “decisioni che hanno forti ripercussioni sui diritti dei cittadini, fuori dagli spazi di abituale rappresentanza democratica che sono predisposti a questo”. Un caso su tutti: “L’attività della task force Fase 2 (inizialmente 17 poi 22 persone, che secondo alcuni avrebbero chiesto l’immunità per le proprie azioni e decisioni, ndr), costituita da Conte e guidata da Colao, è del tutto ignota. Ai cittadini non viene dato nessun tipo di riscontro su quanto avviene, e soprattutto non pare esserci nessun processo di condivisione pubblica”. Lo scrivono gli autori del report Openpolis: non si tratta di personaggi tv, tipo certi presunti esperti a pagamento, né di arrabbiati polemici a prescindere. Openpolis da anni segue con rigore e indipendenza le attività del governo e del parlamento italiani. Se ad esempio vuoi sapere chi sono i deputati e senatori più assenti, i più “produttivi” o i voltagabbana, come hanno votato su una determinata legge, basta consultare il loro sito. Non c’è spazio per i veri o presunti “complottismi”.
3 AL VERTICE DELLA PIRAMIDE
A parte le 74 nomine fatte dalla Ministra Pisano per la task force dati, “Conte, Arcuri e Borrelli sono responsabili da soli per oltre l’80% delle nomine Covid fatte da inizio anno”. Cioè 199 su 273. Ognuno dei tre può anche nominare i soggetti attuatori e individuare specifiche persone “che potranno agire fuori dai normali paletti normativi e contabili”. “I 3 agiscono sostenuti da 3 strutture, da loro nominate – sottolinea il dossier -, che di fatto rappresentano le entità con più potere di determinazione in questo stato d’emergenza”. E cioè: il Comitato tecnico-scientifico presso la Protezione civile nominato dal capo Angelo Borrelli, la struttura a sostegno del commissario Arcuri, e soprattutto la task force ‘Fase 2’. Tutte sotto il controllo, diretto o indiretto, del capo del governo che ha “una centralità rimarcata anche dalla scelta di far passare la maggior parte delle decisioni operative per atti a sua firma (Dpcm)”. Il commissario straordinario Domenico Arcuri guida anche l’organo straordinario creato dal governo per gestire questa fase, è anche amministratore delegato di Invitalia (la Spa del Ministero dell’economia preposta ad attrarre investimenti e promuovere lo sviluppo d’impresa, e membro del Comitato di esperti per la ripresa nominato da Conte. È lui ad aver firmato il 16 aprile il contratto con la Bending Spoons Spa, incaricata di realizzare l’App di sorveglianza “Immuni”.
I 4 COLONNELLI
Accanto o sotto la triade, altre 16 persone emergono, visto che svolgono 2 o più ruoli chiave. In particolare 4 nomi, ciascuno presente in 3 diverse strutture nevralgiche. Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della salute, nonché membro del Comitato strategico del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e del Comitato tecnico scientifico presso la Protezione civile istituito da Borrelli che lo ha nominato soggetto attuatore. Claudio D’Amario, direttore generale della Direzione prevenzione sanitaria dello stesso Ministero, guida il Centro nazionale per prevenzione e il controllo delle malattie, anch’egli membro del Comitato tecnico scientifico (CTS) della Protezione civile. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, prof Silvio Brusaferro, pure lui nel CTS Covid presso la Protezione civile e nel Centro nazionale prevenzione e controllo malattie. Infine il prof Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, presente in entrambi questi organismi.
CHI RISPONDERÀ DELLE SCELTE?
Chi avrà la responsabilità politica per le decisioni assunte per l’intera nazione? Sottolineando che “il Parlamento è il grande escluso”, anche questo domanda Openpolis, che tra l’altro ha chiesto ad Arcuri, Borrelli e Cannarsa di rendere pubblici i contratti stipulati per fare fronte all’emergenza Covid-19. Cristiano Cannarsa è il capo di Consip, la Spa pubblica che decide sugli acquisti dello Stato. Il capo della Protezione Civile lo ha nominato soggetto attuatore, che può agire fuori dagli abituali paletti normativi con apposita contabilità speciale. “Due elementi – avverte Openpolis – che messi insieme danno molto potere, non controllato, a Consip”. “I principali protagonisti delle decisioni sono strutture create durante l’emergenza, non elette, e per cui non c’è trasparenza e accountability”, cioè responsabilità di fronte agli italiani. “È arrivato il momento per una ‘Fase 2’ anche in termini di trasparenza”, conclude il report, Insomma, va bene pure la mascherina, ma ora giù la maschera.
APPELLO DI SCIENZIATI E RETI ANTI-CORRUZIONE
Che qualcosa di strano ci fosse nella grande macchina emergenziale è stato rilevato da diverse parti, anche sull’informazione sanitaria, cruciale per capire e affrontare l’epidemia. Una fitta e autorevole compagine di scienziati, accademici e associazioni che si occupano anche di anti-corruzione, come Transparency International, ha lanciato ad aprile un accorato appello chiedendo vera trasparenza per avere dati sanitari davvero chiari, completi, leggibili e ben organizzati (vedi scienzainrete.it). Eppure è stata creata una apposita Task Force Dati con 74 persone, divisa in 8 sottogruppi…