Le recenti informazioni sulla decurtazione dei fondi dell’assistenza domiciliare diretta distrettuale, la stentata partenza del centro diurno malati di alzheimer, il ridimensionamento del pua (punto unico di accesso) per i cittadini del territorio, la mancata interazione fra i comuni di Anzio e Nettuno nella gestione delle attività del piano di zona pongono seri interrogativi sull’efficacia delle politiche di integrazione socio sanitaria del territorio.
Voler far pagare agli utenti e alle famiglie di Anzio e Nettuno inefficienze e campanilismi che non hanno ragione di esistere a ben 19 anni dall’emanazione della legge 328 è una cosa che le organizzazioni sindacali respingono con forza.
Le organizzazioni sindacali sosterranno con dei presidi unitari presso i comuni di Anzio e Nettuno nei prossimi giorni le seguenti richieste:
nessun taglio ai fondi previsti per l’assistenza domiciliare distrettuale diretta;
sostegno economico con fondi comunali per l’immediata apertura del il centro diurno malati di alzheimer;
ripristino della piena funzionalità del punto unico di accesso (pua) di villa albani, per il quale le organizzazioni sindacali sono ancora in attesa di una convocazione;
incremento del personale per la gestione del piano sociale di zona da parte dei comuni di anzio e nettuno.