Una pattuglia del 3° Nucleo Operativo Metropolitano Roma aveva effettuato un accesso presso le sedi di due aziende gestite da cinesi importatrici di giocattoli e accessori per telefonia mobile. Durante le operazioni di controllo della merce detenuta all’interno del magazzino di una delle due imprese, uno dei soci titolari, un cinese, iniziava in modo insistente a voler offrire un caffè al sottufficiale della Guardia di Finanza, capopattuglia dei finanzieri intervenuti, nel chiaro tentativo di allontanarlo dagli altri militari e potergli parlare separatamente. L’ispettore rifiutava l’invito e, a quel punto, l’imprenditore ha tentato di corrompere i militari inserendo, tra i verbali in corso di redazione, 1.000 euro in contanti per evitare che le attività venissero portate a termine.
Le Fiamme Gialle hanno proceduto immediatamente all’arresto del soggetto informando dell’accaduto il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Roma, il quale ha disposto per il cinese gli arresti domiciliari in attesa del processo per istigazione alla corruzione.
L’attività dei Finanzieri si è conclusa con il sequestro di oltre mezzo milione tra giocattoli, stickers, lucidi, accessori per telefonia mobile e prodotti elettrici per violazione della normativa a tutela dei consumatori, poiché tutto il materiale sequestrato era sprovvisto del certificato di conformità ai requisiti comunitari e con falso logo CE.
I prodotti, la cui vendita avrebbe fruttato alle ditte cinesi oltre un milione di euro, sono risultati estremamente pericolosi per la salute dei consumatori, sia per la scarsa qualità e l’assemblaggio dei componenti dei giocattoli destinati ai bambini, sia per le possibilità di provocare corti circuiti nel caso dei prodotti elettrici.
Denunciati altri due cinesi, anch’essi soci delle ditte controllate, per aver importato illecitamente all’interno del territorio nazionale la merce sequestrata e per il possesso di 9.600 euro in contanti ai sensi delle disposizioni antiriciclaggio.