Ultimo appuntamento della stagione di prosa del Teatro Fellini. Si chiude con uno spettacolo che sarà a maggio al Piccolo di Milano, teatro che ha deciso di dedicare una retrospettiva al gruppo Mitipretese a circa dieci anni dalla sua nascita. Per il Fellini si tratta di un ritorno, Roma ore 11 infatti fu presentato proprio dieci anni fa all’interno del cartellone curato allora da Clemente Pernarella. “E’ un modo per ribadire l’attenzione che abbiamo sempre dato alle realtà migliori della scena Italiana nate negli ultimi anni, un’occasione per chiudere la programmazione con un testo intelligente, ironico, profondo e un cast formato da quattro interpreti straordinarie – afferma Pernarella – certo non ci saremmo mai augurati dieci anni fa che il tema potesse essere oggi ancora e purtroppo così attuale, soprattutto in questi giorni in cui il problema delle “morti bianche” desta una preoccupazione e scuote le nostre coscienze costringendoci a porci ancora interrogativi che evidentemente non hanno avuto risposta in questo tempo passato. Purtroppo ancora potentemente contemporaneo” Signorina giovane intelligente, volenterosissima, attiva conoscenza dattilografia, miti pretese, per primo impiego cercasi. Presentarsi in via Savoia 31, interno 5, lunedì ore 10-11. Questo trafiletto apparve nella pagina degli annunci economici de “Il Messaggero”, domenica 14 gennaio 1951. Duecento giovani donne si presentano al colloquio per un unico posto di lavoro che, già dall’annuncio, si intuisce mal pagato. Sotto il loro peso, la scalinata dove si sono ammassate cede e settantasette ragazze sono ferite in modo più o meno grave. Una di loro muore. Sembra una delle tante storie contemporanee di “incidente sul lavoro”, quella raccontata in Roma ore 11, spettacolo messo in scena da Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariángeles Torres nel 2006 e primo appuntamento di questa mini-rassegna dedicata a Mitipretese. Lo spettacolo nasce da un libro di Elio Petri, frutto delle indagini effettuate dall’allora giovane giornalista nel 1951 per conto del regista Giuseppe De Santis, che voleva approfondire il fatto di cronaca per farne un film. Petri conduce l’inchiesta in modo capillare, ragazza per ragazza, rintraccia le storie, le famiglie, gli ambienti, esplora i sogni e le attese, raccoglie le idee di giustizia, ricostruisce l’immagine di quel mondo. Più che di un’inchiesta, si tratta di una denuncia delle miserie, della disperazione, delle prepotenze anche sessuali subite dalle ragazze, cosa che costò al film, poi realizzato da De Santis, il boicottaggio e la censura. Pur non essendo un testo scritto per il teatro, Petri tratteggia dei personaggi così vivi e concreti da risultare pronti per essere recitati. Le quattro attrici si “moltiplicano” nei diversi ruoli – giovani donne di borgata, ragazze “casa e chiesa”, portinaie o sartine –, alternano i dialetti, a volte intonano canzoncine: sono i mille volti di una quotidianità fatta di ordinaria sopravvivenza. Uno spettacolo in cui si ride e ci si commuove, ma anche una riflessione sull’universo delle donne e sulla ricerca, ieri come oggi, di un ruolo sociale e lavorativo in un mondo ancora declinato al maschile. Roma Ore 11 Di Elio Petri Regia Miti Pretese con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariángeles Torres Luci e impianto scenico Mauro De Santis Direzione musicale Sandro Nidi con canti dal vivo della tradizione popolare italiana e musiche originali
07/04/2019