Il ‘bio’gas più grande d’Europa non si farà: lo ha stabilito l’Area rifiuti della Regione Lazio che ha negato il via libera al progetto. L’impianto industriale sarebbe dovuto sorgere alle pendici dei Castelli Romani, nel IX Municipio di Roma, in località Solfatara, al confine con Pomezia. Avrebbe dovuto ricevere 240mila tonnellate all’anno di spazzatura: prevalentemente avanzi alimentari, potature e sfalci erbacei, ma anche fanghi di fogna, ceneri di inceneritori e percolati solido/liquidi di deiezioni animali. Il progetto era stato depositato in Regione Lazio il 28 dicembre 2015. La Valutazione di Impatto Ambientale, o V.I.A. negativa, che boccia senza appello il progetto, è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n.101 del 19 dicembre ed è stata sottoscritta il 5 dicembre da Flaminia Tosini, capo dell’Area V.I.A. regionale. A qualche centinaio di metri, in territorio di Pomezia (località Torre Maggiore), è previsto un altro ‘bio’gas della società Co.Ge.A., da 60mila tonnellate di rifiuti l’anno, autorizzato a luglio scorso dalla Regione Lazio, ma temporaneamente bloccato dal Tribunale Amministrativo o Tar del Lazio lo scorso 13 dicembre che ha accolto, almeno temporaneamente, un ricorso di cittadini, associazioni e comitati territoriali.
A VOLTE RITORNANO
A proporre questo colossale impianto è stata la società Pontina Ambiente srl, proprietaria della discarica di Albano, di Manlio Cerroni, il presunto monopolista romano dei rifiuti. Arrestato a gennaio 2014 ed ora sotto processo perché accusato dalle procure della Repubblica di Velletri e Roma di aver costituito una associazione a delinquere finalizzata al controllo del ciclo regionale dei rifiuti.
ACCERCHIATI DAI ‘BIO’GAS
Il progettista del “bio-mostro” è invece l’ingegnere Gian Mario Baruchello, secondo cui “non risulta – così scrive nel progetto – che nelle aree limitrofe o nelle immediate vicinanze vi sia la presenza di altri impianti – così dichiara nelle carte – e pertanto non vi è possibilità di interferenza ne cumulo con altri progetti”. In realtà, solo a Roma sud sono previsti altri nove impianti dello stesso tipo. Quello pometino è stato progettato da lui e da sua moglie, l’ingegner Carla Carnieri. Inoltre ne sono previsti due ad Ardea, due ad Anzio, due ad Aprilia (uno nel sito Acea Kyklos di nuovo sequestrato dai carabinieri giorni fa), uno a Velletri e infine uno ad Artena. Daniele Castr
A VOLTE RITORNANO
A proporre questo colossale impianto è stata la società Pontina Ambiente srl, proprietaria della discarica di Albano, di Manlio Cerroni, il presunto monopolista romano dei rifiuti. Arrestato a gennaio 2014 ed ora sotto processo perché accusato dalle procure della Repubblica di Velletri e Roma di aver costituito una associazione a delinquere finalizzata al controllo del ciclo regionale dei rifiuti.
ACCERCHIATI DAI ‘BIO’GAS
Il progettista del “bio-mostro” è invece l’ingegnere Gian Mario Baruchello, secondo cui “non risulta – così scrive nel progetto – che nelle aree limitrofe o nelle immediate vicinanze vi sia la presenza di altri impianti – così dichiara nelle carte – e pertanto non vi è possibilità di interferenza ne cumulo con altri progetti”. In realtà, solo a Roma sud sono previsti altri nove impianti dello stesso tipo. Quello pometino è stato progettato da lui e da sua moglie, l’ingegner Carla Carnieri. Inoltre ne sono previsti due ad Ardea, due ad Anzio, due ad Aprilia (uno nel sito Acea Kyklos di nuovo sequestrato dai carabinieri giorni fa), uno a Velletri e infine uno ad Artena. Daniele Castr
23/12/2017