Lo si legge chiaro nella stessa autorizzazione rilasciata all’impresa esecutrice delle opere dal Servizio Lavori Pubblici e Progettazione del Comune: “I ripristini delle sedi stradali interessate dalle canalizzazioni devono essere eseguiti prevedendo la scarifica ed il rifacimento dell’asfaltatura della carreggiata interessata dai lavori di scavo […] previo apposito sopralluogo con tecnici del Servizio”.
L’Amministrazione ha inserito nell’autorizzazione alcune disposizioni speciali che la ditta incaricata è chiamata ad assicurare, ovvero i ripristini definitivi dovranno essere eseguiti nel rispetto di determinati criteri di qualità. Per i tagli su sede stradale e per il rinterro o riempimento dello scavo, per esempio, la ditta è tenuta ad una serie di prescrizioni costruttive legate alla qualità dei materiali usati; se i lavori interesseranno la segnaletica orizzontale e verticale persistente nella sede stradale, la stessa dovrà essere ricomposta in ogni sua parte; il ripristino dei marciapiedi dovrà avvenire con gli stessi materiali preesistenti al taglio. Il ripristino definitivo della viabilità previa fresatura dovrà essere realizzato riportando la quota di calpestio come era in origine per tutta la lunghezza e la larghezza dello scavo. La fresatura e la stesura di nuova pavimentazione sono state concordate per una larghezza minima di un metro, salvo, in talune circostanze, incrementare questa misura minima al fine di estendere la nuova pavimentazione fino al marciapiede. In alcune strade, come Via Neghelli, dovrà essere riasfaltata tutta la corsia interessata dallo scavo. Nel caso dei marciapiedi la nuova pavimentazione dovrà sempre essere estesa a tutto il piano riservato al calpestio.