Grazie alla collaborazione tra i cittadini-residenti di via Saragat, l’associazione “Voglia di Cambiare”, l’Amministrazione Comunale di Castel Gandolfo e la Protezione Civile, è nato ed è stato inaugurato il Parco Archeologico Ibernesi. Ci troviamo a due passi dal centro storico, tra la via Appia Nuova e via delle Gallerie di Sotto, nel bel mezzo di un piccolo ma prezioso “polmone verde” su cui si trova una parte dell’impianto termale della gigantesca villa imperiale di Domiziano, che si estende da qui fin dentro alla vicinissima Villa dei Papi. Nel corso di una giornata straordinaria di pulizie, che ha avuto luogo sabato 14 marzo, i resti della bellissima villa imperiale romana, che prima si trovavano in uno stato di completo degrado ed abbandono, sono stati ripuliti, recintati e messi in sicurezza, col legno messo a disposizione gratuitamente da una azienda di Genzano. Inoltre, sono stati piantumati nel parco archeologico, ampio circa 2 ettari, 4 nuovi lecci e cerri, messi a disposizione gratuitamente da una azienda di Rocca di Papa. Presenti, alla giornata di lavoro, la presidente dell’Associazione “Voglia di Cambiare”, Paola Ceccarelli, e 3 Assessori della Giunta Monachesi: Bavaro (Urbanistica), Zega (Servizi sociali) e Bruni (Cultura), tra i principali promotori dell’iniziativa.
Fabbrica-privata scongiurata?
Pochi mesi fa, proprio su quest’area molti cittadini-residenti avevano protestato pubblicamente contro il progetto di realizzazione di un laboratorio di panificazione ampio 125 metri quadrati, per 440 metri cubi totali, che avrebbero dovuto costruire a pochi metri dai resti della villa imperiale romana. L’iniziativa fa capo ad una società privata, ma il terreno su cui presto dovrebbe nascere il capannone industriale risulta al catasto di proprietà del Comune. Una variante al P.R.G., Piano Regolatore Comunale, approvata dalla maggioranza guidata dall’allora sindaco Maurizio Colacchi, aveva cancellato nel 2004 le norme di salvaguardia che incombevano sull’area trasformandola in “zona B-1 artigianale”. «Stiamo trattando col privato un risarcimento – ha sostenuto al Caffè il sindaco Milvia Monachesi – utile alla delocalizzazione del progetto in un’area davvero artigianale. Siamo sicuri che la vicenda avrà un esito positivo».
Fabbrica-privata scongiurata?
Pochi mesi fa, proprio su quest’area molti cittadini-residenti avevano protestato pubblicamente contro il progetto di realizzazione di un laboratorio di panificazione ampio 125 metri quadrati, per 440 metri cubi totali, che avrebbero dovuto costruire a pochi metri dai resti della villa imperiale romana. L’iniziativa fa capo ad una società privata, ma il terreno su cui presto dovrebbe nascere il capannone industriale risulta al catasto di proprietà del Comune. Una variante al P.R.G., Piano Regolatore Comunale, approvata dalla maggioranza guidata dall’allora sindaco Maurizio Colacchi, aveva cancellato nel 2004 le norme di salvaguardia che incombevano sull’area trasformandola in “zona B-1 artigianale”. «Stiamo trattando col privato un risarcimento – ha sostenuto al Caffè il sindaco Milvia Monachesi – utile alla delocalizzazione del progetto in un’area davvero artigianale. Siamo sicuri che la vicenda avrà un esito positivo».
26/03/2015