E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia che una tredicenne di Velletri è stata presa di mira in strada e colpita da alcuni coetanei. Per paura di ritorsioni, l’episodio si è ripetuto per ben due volte prima che la famiglia della giovane decidesse di sporgere denuncia presso le autorità competenti
Secondo Valeriani il testo – che ha raccolto da subito i favori bipartisan del consiglio – “ha in sé l’ambizione di rappresentare uno strumento di riferimento per la tutela e la valorizzazione della crescita del minore ma anche di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo”.
“La scuola – prosegue Valeriani – risulta essere il luogo prevalente in cui è presente il bullismo. Attraverso questa proposta di legge la Regione Lazio si impegna ad inserire stabilmente in bilancio una voce specifica che finanzierà progetti mirati alla prevenzione del bullismo nelle nostre scuole, a cui potranno accedere comuni, istituti scolastici, aziende del servizio sanitario e associazioni che operano da almeno 5 anni nel campo del disagio sociale. Occorre partire proprio da qui, per educare quanto più possibile i nostri giovani alla cultura della legalità e del rispetto”
Le statistiche sono preoccupanti. Secondo l’indagine “Osservatorio adolescenti”, ben il 34,7% di un campione di 1500 studenti tra gli 11 e i 19 anni – su cui è stata condotta la ricerca – ammette di avere assistito o di essere stata vittima di episodi di bullismo. Ben il 31,3% dei ragazzi coinvolti nell’indagine ha reagito lasciando perdere, il 29% cercando di difendersi – spesso senza riuscirci – il 22% non lo ha detto a nessuno.
“Nei prossimi mesi – ha aggiunto Valeriani – il mio impegno sarà quello di visitare alcuni Istituti scolastici della Provincia di Roma per presentare agli studenti, agli insegnati e a quanti operano nel settore i dettagli del testo. Il Lazio, sarà la prima Regione a dotarsi di una legge contro il bullismo e – conclude il vice presidente – su questo tema rappresentiamo l’avanguardia di una amministrazione attenta e sensibile, un modello di riferimento”.