I risultati del sondaggio effettuato da Il Caffè non lasciano dubbi: 4 elettori su 5 pensano che una nuova Legge elettorale sia fondamentale per il cambiamento della politica e delle istituzioni italiane. Quindi le discussioni politiche di questi giorni non appaiono come una perdita di tempo, ma il fondamento per un rilancio del nostro Paese. Per deduzione possiamo anche dire che la stragrande maggioranza non vuole andare a votare col vecchio “Porcellum”, visto che in 3 interpellati su 4 hanno dichiarato che alle prossime elezioni vogliono poter tornare a scrivere la preferenza, cioè il nome del candidato sulla scheda.
Altro tema interessante emerso dal sondaggio è che, tra coloro che hanno risposto al 3° quesito, più del 75% preferisce sacrificare la rappresentatività a vantaggio di una maggiore governabilità. Cioè, è meglio avere 2 soli grandi partiti (o schieramenti?) che la frammentazione, tipica della politica italiana dal dopoguerra ad oggi. Che poi la presenza di due soli grandi partiti in Parlamento sia sinonimo di governabilità, in realtà è tutto da dimostrare: in altre democrazie come gli Usa e il Regno Unito funziona così, però la Germania (in passato) ha avuto governi stabili anche con piccoli partiti. Solo che noi non siamo tedeschi, ma nemmeno americani o inglesi. Diciamo che la presenza di 2 soli grandi partiti presuppone un vincitore che possa governare senza dover venire a patti con altri e questo si suppone porti maggiore stabilità di governo, anche se a vedere cosa sta succedendo oggi in Forza Italia e Partito Democratico qualche dubbio certamente rimane.