Una folta rappresentanza dei dipendenti licenziati dalla clinica Villa dei Pini di Anzio si è riversata in consiglio comunale, chiedendo aiuto all’amministrazione comunale.
“L’azienda Merinvest srl – denunziano i dipendenti – ha volutamente ingannato i propri dipendenti allorquando ha dichiarato nel preambolo della lettera consegnata a tutti i dipendenti licenziati, di aver avviato le procedure per la mobilità previste dalla legge 223/91 perché al momento in cui ha trasmesso le singole lettere, già era a conoscenza che le procedure per la mobilità non erano arrivate a conclusione. Stante questa situazione, a nessuno dei dipendenti licenziati, verranno applicate le norme e gli ammortizzatori sociali previsti dalle norme sulla mobilità in vigore”.
“Come se ciò non bastasse – continuano i dipendenti – il lavoro sotterraneo svolto dalla società cooperativa Sinergie, che nel dicembre 2013, ha appaltato i lavori dati all’esterno dalla Merinvest, ha mentito a tutti i lavoratori licenziati nel momento in cui ha dichiarando che avremmo percepito una retribuzione mensile quasi uguale a quella in essere con la Merinvest, che avremmo continuato a svolgere le stesse mansioni nei luoghi dove avevamo operato fino alla data del licenziamento e che avremmo svolto le mansioni sopra richiamate con lo stesso orario giornaliero e settimanale, ma l’offerta riportata nella lettera di assunzione già sottoscritta da poche persone, la cooperativa con un lavoro part time di 151 ore anche se quello effettuato con la Merinvest, con lo stesso numero di ore, era a tempo pieno, offrendoci una retribuzione di circa 6 euro lorde per una retribuzione mensile di circa 900€ lordi mensili, ovvero circa 450€ in meno alla precedente retribuzione, una distribuzione dell’orario di lavoro suddiviso in due tronconi giornaliero dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00 con appena un’ora di pausa e nel contempo chiedono che il lavoratore dia una disponibilità assoluta a coprire in qualsiasi momento le carenze di personale sia all’interno dei reparti, sia di altre strutture esterne alla clinica Villa dei Pini.
“La cooperativa non ha rispetto le norme sull’assunzione dei lavoratori dal momento che – concludono i dipendenti – ha avviato al lavoro i lavoratori senza che questi abbiano prima sottoscritto la lettera d’assunzione nella quale, per legge, devono essere indicate tassativamente le mansioni da svolgere, il luogo di lavoro, l’orario giornaliero settimanale e mensile, la retribuzione e il contratto collettivo applicato e i dirigenti della cooperativa, sanno che queste norme vanno applicate, però le hanno volutamente disattese perché non hanno avuto il coraggio di comunicare prima l’imbroglio a cui sarebbero stati soggetti gli inconsapevoli lavoratori che, conoscendo a priori le condizioni che la cooperativa avrebbe voluto imporre, avrebbe rinunciato a sottoscrivere quella specie di contratto capestro truffa che so è descritto fin qui”
I dipendenti chiedono all’Amministrazione di ricorrere alle autorità competenti per denunciare lo stato delle cose, scegliere insieme uno o più legali che ragguagliati sullo stato dei fatti descritti, provvedendo a tutelare tutti, con il loro intervento, nelle sedi competenti, impugnando quindi il licenziamento collettivo, e interessare anche l’autorità politiche territoriali dei comuni di Ardea, Nettuno e della Regione Lazio a svolgere la loro azione per risolvere i problemi innescati con il licenziamento collettivo.
“La Merinvest – ricordano i dipendenti – vanta un debito per 40/50 milioni e il risparmio annuo legato alla esternalizzazione dei servizi appaltati, potrà portare un misero beneficio annuo di circa 200mila euro, cosa veramente irrisoria in confronto del costo annuo che deve affrontare per onorare i suddetto debito”.
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