Roberto Berardi, imprenditore di Latina recluso presso il carcere della Guinea Equatoriale, è riuscito ad inviare alcune foto ed a inviare un audio di pochi minuti. Queste sono a testimoniare che si trova in un carcere lager e che l’accusa che pende su di lui (truffa e appropriazione indebita) è frutto di un processo-farsa.
«Sono in cella di isolamento senza vedere luce e ricevo bastonate e frustate. La pressione è fortissima, spero di riuscire a resistere almeno per potere rivedere i miei figli» – spiega il 50enne ridotto pelle e ossa. Quello che gli sta accadendo è stato denunciato anche dal presidente della Commissione per la tutela dei Diritti umani Luigi Manconi, che ha annunciato di avere «presentato un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri a proposito di uno dei tremila nostri connazionali detenuti all’estero, spesso in condizioni disumane».