La vicenda trae origine da un’attività investigativa avviata nei primi mesi del 2013 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia. I militari, dopo aver notato la pubblicizzazione di un particolare progetto edilizio in un’area adiacente al cimitero comunale e a quello militare tedesco, hanno acquisito la documentazione presente in comune, tra cui il progetto approvato dall’ufficio competente.
Dopo averla analizzata hanno riscontrato delle anomalie evidenti nello studio sulla realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti con annesse due unità commerciali, riferendo quanto riscontrato alla Procura della Repubblica di Velletri.
Il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha condiviso l’impianto accusatorio promosso dal Pubblico Ministero nei confronti dei quattro soggetti che in concorso avevano progettato, istruito e approvato il progetto con uno stralcio di P.R.G. contraffatto così da poter costruire in un’area sottoposta a vincolo assoluto di inedificabilità poiché adiacente ai cimiteri comunale e militare tedesco.
In particolare l’istanza presentata dalla proprietà del terreno e redatta dal progettista, tra l’altro consigliere comunale, e poi esaminata dall’allora Dirigente del Settore Urbanistica del Comune e dal geometra comunale, aveva allegati una serie di atti che riportavano delle palesi incongruenze interne agli stessi elaborati progettuali, nonché precise e gravi violazioni degli strumenti urbanistici consistenti, nell’ipotesi più eclatante, nella produzione di un estratto del Piano Regolatore Generale dell’area di interesse assolutamente falso in quanto difforme, in punto di individuazione dei vincoli di inedificabilità assoluta di natura cimiteriale, da quello attualmente in vigore ed approvato con delibera della Giunta Regionale.
A seguito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, i quattro indagati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni.
“Gli arresti che vedono coinvolti un dirigente, un tecnico e un consigliere comunale del Comune di Pomezia mi preoccupano – dichiara il Sindaco Fabio Fucci – La pratica interessata dalle indagini delle forze dell’ordine era già stata oggetto di annullamento in autotutela nell’aprile del 2013, durante la gestione commissariale, ma in questi mesi diverse volte la società ha richiesto un incontro con l’Amministrazione e gli Uffici tecnici per giungere ad una definizione della pratica. La richiesta ed il progetto presentati hanno da subito attirato la nostra attenzione e destato perplessità, in relazione all’effettiva ricaduta positiva nei confronti della Città”.
“Le accuse mosse dal G.I.P. del Tribunale di Velletri sono molto gravi – conclude il Primo Cittadino – Attendiamo ora che la giustizia faccia il suo corso. Siamo a completa disposizione nel collaborare con gli inquirenti per fare luce sulla vicenda e stiamo già valutando gli eventuali provvedimenti a tutela dell’Ente”.