LA RICHIESTA DI AIUTO
Lunedì scorso, la vittima, in stato di shock, con volto gravemente tumefatto e con ferite diffuse per tutto il corpo, chiedeva aiuto alla portineria di un comprensorio nella frazione “Laghetto” di Castel Gandolfo, venendo immediatamente soccorso dai Carabinieri e da personale del 118, che lo trasportava in ospedale ove, per le lesioni riportate, veniva ricoverato in prognosi riservata, riscontrandogli traumatismi multipli del massiccio facciale, una lesione della gamba sinistra, la perforatura di un timpano, rottura del setto nasale e lesioni interne polmonari.
I Carabinieri intervenuti hanno raccolto le dichiarazioni della vittima che ha riferito che nel pomeriggio di domenica 2 ottobre, era stato raggiunto da tre persone presso la propria abitazione che aveva preso in affitto. Una volta all’interno i tre lo avrebbero violentemente malmenato, tra i quali il proprietario di casa, ritenuto il mandante della spedizione punitiva per canoni di affitto non saldati, per un importo complessivo di circa 2000 euro.
IL RAPIMENTO
Successivamente i tre soggetti lo avrebbero caricato su un’autovettura in direzione di una villetta isolata di Castel Gandolfo, dove li attendevano gli altri due complici. Gli indagati, dopo aver rapinato il 38enne del telefono cellulare e del portafoglio contenente 400 euro in contanti, lo avrebbero sottoposto ad una mattanza consistente in percosse ripetute con calci, pugni ed un bastone metallico, praticandogli altresì una profonda ferita ad una gamba con un machete. Al termine delle percosse, il gruppo avrebbe costretto la vittima a passare la notte a dormire sul pavimento, sorvegliato a turno, per poi chiedere l’indomani mattina, a un conoscente del 38enne, la somma di 5.000 euro, da consegnare al proprietario di casa e ai suoi complici, pena la recisione di un orecchio e delle dita delle mani nonché subire atti carnali.
La vittima, nella mattina di lunedì, con lo stratagemma di dover andare in bagno, dopo aver aperto il rubinetto dell’acqua per confondere il rumore dell’apertura della finestra, è riuscito a scappare dai sequestratori per le campagne circostanti e a chiedere aiuto.
LE INDAGINI
I militari hanno individuato l’abitazione teatro delle violenze, rinvenendo e repertando il machete ancora sporco di sangue, vari fazzoletti di carta utilizzati dalla vittima per asciugarsi le ferite, mozziconi di sigaretta con tracce ematiche nonché un’asta per tende spezzata in più punti. Poco dopo, i Carabinieri hanno rinvenuto l’auto usata per trasportare il 38enne alla villetta, dove all’interno sono state repertate tracce ematiche sui sedili posteriori, dove era stato caricato il malcapitato.
A seguito di incessanti ricerche, durate per tutta la giornata, i Carabinieri di Castel Gandolfo sono riusciti a identificare e a rintracciare gli uomini gravemente indiziati degli efferati reati, alcuni dei quali avevano trovato rifugio in un appartamento, privo di campanello e di assegnatario, all’interno del complesso residenziale “Serpentone” del Corviale. Sono stati tutti arrestati e trasferiti in carcere.