Si è conclusa la vicenda giudiziaria relativa al 41enne romeno accusato di aver ucciso un connazionale a calci e pugni perché faceva rumore e li disturbava mentre dormivano. Un delitto compiuto il 4 marzo 2019 in un appartamento di via Moscarello, a Cisterna di Latina, che ha avuto come vittima Constantin Badalau.
Il 40enne, con la complicità di un altro ragazzo 20enne, condannato a 8 anni ma che non ha impugnato in Cassazione la sentenza, avrebbe letteralmente ammazzato di botte il coinquilino, e due donne che abitavano con loro li avrebbero poi aiutati a ripulire la casa, cercando di sviare le indagini e far passare le ferite della vittima come conseguenze di una semplice caduta, un incidente domestico subito da un uomo ubriaco.
Quando il personale del 118 si recò nell’appartamento, trovando il corpo senza vita di Badalau, notò subito che lo straniero aveva una serie di ecchimosi sul volto e diede l’allarme. In quella casa intervennero quindi gli investigatori del commissariato di Cisterna, la procura aprì un’inchiesta, vennero compiute diverse intercettazioni telefoniche e ambientali, e gli attuali imputati, che avrebbero agito dopo l’ennesimo litigio notturno tra il coinquilino e la compagna e che nel frattempo si erano trasferiti a Latina, vennero arrestati.
I due tra l’altro sembra stessero cercando di fuggire all’estero, avendo contattato un autotrasportatore, anche lui romeno, chiedendogli in cambio di duecento euro un passaggio nel vano di un tir adibito al trasporto merci, con cui varcare i confini nazionali.