PER LO SPORT INCLUSIVO
Luigi Falconi, classe 2003, “Per aver saputo trasformare le proprie difficoltà in opportunità, dimostrando come le differenze siano una ricchezza per tutti. Per aver messo le proprie abilità informatiche a servizio di una associazione che si impegna per uno «sport inclusivo»”.
Non si è lasciato abbattere dalle sue difficoltà, legate a un disturbo dello spettro autistico. Luigi è riuscito a trasformare i propri ostacoli comunicativi e relazionali in opportunità, dimostrando a chi è stato vicino come le differenze non siano un disvalore, ma una ricchezza.
Oltre a essere uno studente modello si distingue infatti per la generosità, per il forte senso civico e per la solidarietà dimostrata negli anni con docenti e compagni di classe per i quali, spesso, è diventato un sostegno nello studio, soprattutto nelle discipline tecniche che gli sono più congeniali.
Luigi, grazie alle sue abilità informatiche ha, inoltre, aiutato la sua squadra «InTeam», una società di basket che porta avanti il progetto dello sport inclusivo, a realizzare un sito Internet per farsi conoscere.
PER LA GENEROSITA’ VERSO L’UCRAINA
Riccardo Yanovskyy, nato il 27/12/2006, residente a Latina, “Per la generosità d’animo e la testimonianza di solidarietà e di accoglienza mostrate nei confronti di connazionali ucraini in fuga dalla guerra, in particolar modo di un coetaneo arrivato in Italia nelle fasi iniziali del conflitto”.
Riccardo, nato a Latina da una famiglia di origine ucraina, è stato profondamente segnato dallo scoppio della guerra. Grande è sempre stata la sua preoccupazione per le sorti di parenti e conoscenti rimasti nella città d’origine, Chernihiv.
Riccardo si è impegnato nella solidarietà e nell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. Qualche mese fa è arrivato a Latina Dimitrii, «Dima» per i compagni: ha solo 15 anni ed è fuggito dalla distruzione di Chernihiv, la stessa città da cui proviene la famiglia di Riccardo.
I due ragazzi si sono incontrati a scuola e Riccardo si è messo subito a disposizione di Dima per facilitarne l’inserimento in classe e nel gruppo dei coetanei. È stato un supporto fondamentale per compagni e insegnanti, prestandosi continuamente al ruolo di traduttore dall’ucraino all’italiano.