Sulla questione c’è stata nei giorni scorsi anche una sentenza del Tar del Lazio che ha in pratica confermato il diritto dell’ente comunale a procedere all’estumulazione delle salme, ma solo procedendo attraverso singole istruttorie e non con un’azione massiva.
Il comunicato di Codici
Dalla lettura superficiale di alcune notizie di stampa, relative alla recente Sentenza del TAR Lazio in merito ai ricorsi presentati da Codici contro gli elenchi pubblicati dal Comune e contenenti i nominativi di circa tremila salme da estumulare, perché sarebbe scaduto il periodo delle concessioni d’uso delle loro sepolture, a Codici Latina sono pervenute telefonate e messaggi preoccupati di concessionari rassegnati ad un esito del ricorso che era stato ritenuto negativo.
Codici, invece, desidera rassicurare che non vi potrà essere alcuna pronuncia più o meno automatica di decadenza, così come temuto da alcuni dei ricorrenti.
Infatti, la Sentenza del TAR n. 46/2023, pubblicata lo scorso 3 febbraio, ha chiarito che il Comune dovrà effettuare preventivamente specifiche istruttorie singole, quindi coinvolgendo direttamente i singoli concessionari, prima di poter eventualmente dichiarare la decadenza anche di una sola concessione.
Come specifica la Sentenza, infatti, solo al termine di questa procedura, come detto e come riteniamo di dover ancor più ed ancor meglio puntualizzare, considerata la delicatezza dell’argomento, potrebbe (non potrà) essere pronunciata la decadenza delle sepolture, ma una per una e non in maniera massiva e che i singoli provvedimenti dell’Ente (e non di altri soggetti) potranno essere impugnati insieme al regolamento che, invece, secondo qualcuno, avrebbe autorizzato a procedere in maniera quasi automatica alla pronuncia della decadenza delle concessioni.
Codici, pertanto, invita coloro che hanno partecipato sia come ricorrenti che come aderenti al ricorso al TAR e che non vogliano consentire volontariamente la liberazione delle sepolture di loro interesse, a non procedere ad autorizzare l’estumulazione dei loro cari, a cui seguirebbe anche il pagamento obbligatorio dei relativi costi.
Codici, invita ad essere contattata n. 335/6689009 per eventuali richieste di chiarimenti su aspetti ritenuti ancora non chiari ed assicura che continuerà a seguire da vicino la questione cimiteriale sotto tutti gli aspetti di interesse dei diritti dei cittadini.
Codici, infine, comunica che degli aspetti di detta Sentenza si parlerà, alla presenza degli avvocati che hanno curato il ricorso, in un incontro, a cui sarà invitata anche la stampa, che si terrà presso il Circolo cittadino di Latina martedì 21 febbraio alle ore 16.
Il responsabile provinciale di Codici Antonio Bottoni