La manifestazione contro il Termovalorizzatore di Roma che si è svolta Sabato 15 marzo 2023.
Lo chiamano “Termovalorizzatore di Roma” per nascondere quello che in realtà è: un enorme, costoso e inutile inceneritore contro la cui costruzione si è svolta la manifestazione di sabato 25 marzo 2023 ai Castelli romani. Sull’inquinamento, poi, anche se fosse l’impianto più moderno al mondo, le sostanze nocive emesse sarebbero sempre enormemente superiori a quelle che ci sono adesso (senza impianto) nell’aria di quella zona e produrrebbero i loro effetti dannosi nel lungo periodo depositandosi anche a chilometri di distanza dall’impianto.
C’è poco da valorizzare: l’impianto brucerà tutti quei rifiuti che, se a Roma facessero una raccolta differenziata porta a porta, invece di finire in cenere tornerebbero ad essere utilizzati attraverso il percorso dell’Economia circolare, che farebbe risparmiare anche tanti soldi agli italiani, determinando anche minori importazioni dall’estero.
È vero che l’inceneritore, bruciando tutto, produce anche una certa quantità di energia, ma non bisogna nascondere che questa quantità di energia prodotta è notevolmente più piccola di quella che occorrerà poi per produrre nuovamente tutti quei materiali e sostanze che sono state incenerite invece di essere recuperate con la differenziata.
Sarà un enorme impianto, che dovrebbe bruciare 600.000 tonnellate annue di rifiuti indifferenziati avendo come unico risultato quello di “stoppare” la crescita della differenziata, che a Roma, oltre ad essere di bassissima qualità, è ferma ormai da quasi 10 anni al 43%.
Insomma l’inceneritore conviene solo a chi lo costruisce e chi lo gestisce. L’economia, l’ambiente, la salute, la gente, tutti avranno solo da perdere: a guadagnare saranno sempre e soltanto i “soliti” che da più di 60 anni tengono Roma completamente sommersa dall’immondizia.
La manifestazione contro il Termovalorizzatore di Roma
Sabato 25 marzo 2023
La proposta di Bonessio
Insieme ai sindaci, comitati, associazioni e singoli cittadini ha partecipato alla manifestazione contro il Termovalorizzatore di Roma anche il consigliere comunale di Roma Capitale Nando Bonessio.
Il consigliere verde ha ribadito che i dati scientifici nazionali e internazionali dimostrano che l’incenerimento dei rifiuti è in netta antitesi rispetto all’Economia Circolare. In particolare, l’impianto di Santa Palomba, che produrrebbe una grande quantità di indifferenziato, distruggerebbe le risorse naturali riciclabili contenute nei rifiuti di Roma Capitale, impedendo la raccolta differenziata che sarebbe in tal modo completamente scoraggiata.
Il consigliere ha ricordato, in un comunicato, che l’unica via possibile per la Capitale è quella della riduzione, riutilizzo, riciclaggio e recupero di materia, invitando a nominare un comitato di livello internazionale, costituito da massimi esperti mondiali, per definire una strategia sostenibile improntata alla vera Economia Circolare. Questa strategia dovrebbe prevedere la realizzazione di impianti medio-piccoli, a basso impatto ambientale e capaci di creare occupazione, per affermare nuovi stili di vita improntati alla sostenibilità ambientale e sociale.
In conclusione, il consigliere ha detto di ritenere che solo attraverso l’adozione di una strategia sostenibile improntata alla vera Economia Circolare sarà possibile proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini, e creare occupazione attraverso l’utilizzo delle risorse naturali riciclabili.
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