Le ferrovie dei Castelli Romani sono davvero “moderne”. Non nel senso di avanguardia tecnologica, ma in quello storico. Carta di identità alla mano, le tre tratte che attraversano il nostro comprensorio sono state realizzate ben prima dello scoccar del Novecento: la Roma-Frascati è stata la prima ferrovia dello Stato della Chiesa, aperta nel 1856; la Roma-Velletri era operativa già nel 1862 e rappresentava la prima parte del progetto di collegamento tra la Capitale e Napoli, mentre la Roma-Albano è datata 1889 era la più giovane tra le vecchie. Dopo un secolo e mezzo di onorato servizio come stanno le nostre tratte, i nostri treni? A sentir i pendolari non troppo bene.
Di certo non siamo ai livelli bassissimi della Circumvesuviana di Napoli, ma ritardi, disagi, degrado, e disservizi sono all’ordine del giorno sui treni dei Castelli. E i pendolari confermano. Chiara, giovane ciampinese, racconta che «il servizio non è migliorato. Ritardi, rotture. Forse dovrebbero aumentare i treni o i vagoni. La mattina è peggio di un treno merci, pieno di gente stipata. Però tutto sommato è molto peggio prendere l’autobus». Jacopo, residente marinese: «Il problema principale è che i treni viaggiano ad un solo binario, quindi i ritardi sono una costante. Sulla tratta Roma-Velletri, ultimamente si presentano meno disagi rispetto al passato, tuttavia il servizio andrebbe migliorato a livello infrastrutturale».
Scientifica l’analisi di Maria Cristina, libera professionista che usufruisce di tutte le tratte e in tutte le ore, dalle fasce 8,30-10 e 17-21 ai treni per Velletri, Frascati, Albano, Frosinone e Colleferro: «Posso affermare che in partenza e in arrivo c’è costantemente un ritardo di almeno 5 minuti. Quindi una tratta segnalata con percorrenza di 15 minuti circa, non è mai inferiore ai 20. Questa è la prassi quotidiana. Vi sono poi casi, in cui questo ritardo viene superato. A questo poi vanno aggiunte le soppressioni dei treni o ritardi in partenza anche di 20 minuti. In alcuni casi mi è capitato di attendere 40-50 minuti alla partenza. Questi ritardi esasperano il pendolare».