Qualcosa però deve essere andato storto. Fatto sta che il 5 marzo 2013, la Regione ha chiesto al Comune di Grottaferrata di trasmettere la documentazione comprovante “l’assunzione di un impegno giuridicamente vincolante nei confronti di soggetti terzi”. Insomma la “prova” che il Comune si stava adoperando per usare quei fondi. A sua volta il Comune non ha potuto trasmettere la documentazione richiesta. Così a luglio la Regione ha iniziato la procedura per la revoca del finanziamento, invitando l’Amministrazione Comunale, attualmente commissariata, alle controdeduzioni. Silenzio dal Comune.
A quel punto, la Regione ha revocato l’acconto di 75 mila euro già stanziato e non ancora erogato. Davvero un peccato. Tra tutti i Castelli Romani Grottaferrata ha il maggior numero di beni confiscati alla mafia: nove immobili sequestrati nel 2000 e consegnati nel 2006 allo Stato destinati ad alloggi per le forze di polizia. Nel 2010 sono state assegnate una villa e un box in via del Fico 76/78 e 4 ville e 3 box in via S. Bartolomeo di cui 2 sottratte all’ex «re delle bische clandestine» Aldo De Benedittis.