L’accusa era quella di aver aumentato le tariffe TARI per il 2023, nonostante sia fortemente aumentata anche la quota di raccolta differenziata. Solitamente, infatti, nei comuni dove la raccolta differenziata aumenta, le tariffe vengono in parte ridotte o quantomeno non aumentano, proprio per le minori spese di smaltimento dell’indifferenziato e anche per le entrate economiche dovute alla consegna ai consorzi di plastica, vetro e altri materiali che sono stati separati correttamente.
In sintesi il comunicato del sindaco di Ardea Maurizio Cremonini e dell’assessore alle Finanze Emanuela Anna Ferrante sottolinea che gli aumenti erano già stati stabiliti prima dell’entrata dell’attuale amministrazione, con un piano economico e finanziario che copre dal 2022 al 2025 che non può essere variato “allo stato attuale“, anche se non è chiaro queste ultime parole cosa significhino e cosa potrebbero comportare per il futuro.
I rappresentanti dell’amministrazione di Ardea si attribuiscono anzi il merito di aver contenuto questi aumenti, che altrimenti sarebbero stati ancora maggiori.
Ecco il comunicato intero diffuso alla stampa
Il Sindaco di Ardea Maurizio Cremonini e l’Assessore alle Finanze Emanuela Anna Ferrante intendono intervenire per fare chiarezza circa le tariffe TARI, ossia la Tassa sui Rifiuti.
In particolare, a seguito dell’invio degli avvisi di pagamento, sono emerse numerose perplessità da parte della cittadinanza e sono stati registrati degli interventi di alcuni consiglieri comunali d’opposizione proprio relativamente alle tariffe e al relativo Piano Economico Finanziario (PEF) 2022-2025, ossia il documento con cui vengono definiti, tra gli altri, i costi complessivi, fissi e variabili, del Servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
«Il PEF da cui scaturiscono le tariffe applicate relativamente alla Tari – spiegano il Sindaco e l’Assessore alle Finanze – non è stato adottato da questa Amministrazione; di conseguenza, gli aumenti che stanno ‘pesando’ sulle tasche dei contribuenti derivano da un documento che è stato adottato prima dell’insediamento dell’attuale governance cittadina. Un documento, il PEF, che allo stato attuale non è modificabile, in quanto i cambiamenti possono essere solo biennali. Di contro, però, questa Amministrazione ha lavorato alacremente per analizzare le motivazioni che avevano indotto, dall’anno 2022 all’anno 2023, a prevedere un aumento del costo del servizio pari al 6,48%: da tale analisi e dal successivo aggiornamento dei costi che compongono l’intero servizio, si è riusciti a contenere l’aumento di oltre due punti percentuali, fissandolo al 4,36%. Ciò significa che l’incremento medio delle tariffe è stato sensibilmente contenuto rispetto a quanto inizialmente previsto con il PEF 2022-2025».
C’è dell’altro: «Per la prima volta – proseguono Sindaco e Assessore – è stato affrontato il tema delle abitazioni a disposizione: Ardea, infatti, essendo una località con un esteso litorale, è caratterizzata dalla presenza di seconde abitazioni che, per buona parte dell’anno, restano inutilizzate. Per loro è stata introdotta una riduzione sulla parte variabile (ossia i costi di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati, i costi della raccolta differenziata e i costi di trattamento e riciclo) della tariffa Tari del 10%. È facile, dunque, attribuire all’Amministrazione Cremonini l’aumento dei costi della Tari – concludono il Sindaco e l’Assessore -: con questi fatti, invece, dimostriamo che abbiamo messo in campo qualsiasi risorsa per contenerli».