Velletri è pronta ad ospitare la 92^ edizione della Festa dell’Uva e dei Vini, la prima edizione della storia che ‘abbraccerà’ l’intero centro storico veliterno, da piazza Garibaldi a Porta Napoletana (detta in dialetto veliterno “porta dabballe”) da piazza Cairoli a Porta Romana (detta in dialetto veliterno “porta dammonte”) e si volgerà sabato 23 e domenica 24 settembre, quindi non più ad ottobre, come l’anno scorso. Il riferimento al dialetto e alle due porte della città va ricercato nei due calici di vino, simbolo della festa, che richiamano appunto gli antichi ingressi nel borgo. Moltissimi sono gli elementi di novità introdotti dalla nuova amministrazione di centro-destra guidata dal sindaco Ascanio Cascella. In campo ci sono, in particolare, gli assessorati guidati da Cristian Simonetti e Paolo Felci. Il primo assessore detiene, tra le altre deleghe, l’agricoltura e la sovranità alimentare, il secondo lo spettacolo e turismo. Due giorni in cui il centro storico si prepara ad accogliere migliaia e migliaia di cittadini e turisti con una miriade di iniziative e tanti stand enogastronomici di qualità.
Il cambio di passo
Il cambio di passo parte già dallo studio grafico del logo, che vuole comunicare immediatamente il collegamento fra tradizione, prodotti tipici, storia e cultura. Il colore designato è il vivo magenta, proclamato anche colore dell’anno da Pantone, azienda che si occupa di tecnologie per la grafica, della catalogazione dei colori e della produzione del sistema di identificazione di questi ultimi. Il vivo magenta è contenuto in uno dei due calici, mentre nell’altro c’è il rosa, tratto dal pigmento più antico mai rinvenuto sulla terra, designato – sempre da Pantone – come il colore della biodiversità. Quelli scelti per il logo e la linea grafica della Festa dell’Uva e dei Vini non sono colori casuali ma intenzionalmente voluti per il forte significato che trasmettono. Sullo sfondo c’è, invece, un motivo grafico che si presta a varie interpretazioni: partendo da una foglia ingrandita, infatti, si può vedere la cartina stilizzata di una città, una zolla di terra secca lavorata, i sampietrini del centro storico. Non mancano le tracce di bicchieri di vino, in diversi punti della locandina, a segnalare sia il fatto che il vino lasci il segno, sia la componente popolare della festa.