Monte Porzio Catone
Monte Porzio è un comune italiano di 2 783 abitanti[1] della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.Centro agricolo e industriale del pesarese situato con forma allungata sui rilievi collinari del versante sinistro della bassa Val Cesano che corre nel fondovalle. Castelvecchio, il cui nucleo più antico è ancora circondato da mura, sorge in analoga posizione a nord-est. Monte Porzio ha due enclave comprese nel territorio del comune di Trecastelli (AN). Il territorio del comune di Monte Porzio e Castelvecchio entra nella storia solo con i Galli Senoni, ma è documentato che esso fosse abitato già dagli uomini dell’età della pietra. Un rinvenimento molto importante, forse il più interessante della vallata, è il grande vaso attico, che in un documento del 1952 si dice: «…riguardante le figurazioni del cratere a colonnette che si conservava nel secolo scorso in casa dei Duchi di Montevecchio a Fano e che si era rinvenuto in un tenimento della stessa famiglia a Monte Porzio dentro un sepolcro, con altre suppellettili (…). Il vaso rappresentante una scena di un guerriero che si arma, ed è il maggior esemplare a figure rosse del Museo d’Ancona e risale alla prima metà del V secolo a.C.». Ruderi e altri ritrovamenti testimoniano la presenza di un castrum romano di una certa importanza che aveva il nome di Montis Podii. Rinvenimenti molto importanti riguardano il periodo romano; Ascia romana di bronzo rinvenuta presso i ruderi romani nel 1925. Nel predio Taddei, poco lontano dal moraccio resti di costruzioni in calcestruzzo (1952). Nel podere Micci (1878), al confine di Monte Porzio, sono stati trovati moltissimi rottami di tegole di vasi antichi. In un muro simile al Moraccio si rinvenne un sepolcro ricoperto di tegole, con vasi ed un campanello privo di batacchio. In uno scavo praticato dal colono si rinvennero rottami di vasi da cucina, anfore ecc. Infeudato nel 1428 a Guido, conte di Mirabello e luogotenente di Carlo Malatesta, dagli abati di San Lorenzo in Campo che, pare, ne furono i primi possessori. Nel 1431 la reggenza di Monte Porzio passò, per la sopravvenuta morte del conte Guido, ai Conti di Montevecchio e venne inserito nel Vicariato di Mondavio, di cui segui le vicende sino al 1520, con i domini dei Piccolomini, dei Della Rovere (1474) e di Lorenzo de’ Medici (1516). Restituito da papa Leone X a Fano nel 1520 con tutto il Vicariato di Mondavio, ne segui le sorti sino all’annessione al Regno d’Italia (1860).